Questa (Come perdere l'egoismo ed essere aperti all'amore gratuito?) la presento qui nel mio blog, perché il tema di oggi coglie uno degli aspetti più forti del pensiero di Adrienne ed è risposta molto profonda alle paure che riempiono la nostra quotidianità in una società liquida e trasparente come la nostra.
Nel gruppo in Facebook per segnalare che non si tratta di un contributo di discussione, ma di preghiera contemplativa, propongo di incominciare con una preghiera, che riporto qui:
Preghiera (io ho scelto questa, che è fondamentalmente quella che Ignazio di Loyola chiede di ripetere sempre all'inizio di una giornata di esercizi; il santo spagnolo ci tiene che la preghiera sia sempre la stessa, però per te che leggi non deve essere questa mia).
Da Te, o Dio, nostro Signore chiedo la grazia,
che tutte le mie intenzioni, azioni ed tutti i miei interessi,
siano ordinati semplicemente al Tuo servizio e per la gloria
della Tua divina maestà e del Tuo divino amore.
Amen!
che tutte le mie intenzioni, azioni ed tutti i miei interessi,
siano ordinati semplicemente al Tuo servizio e per la gloria
della Tua divina maestà e del Tuo divino amore.
Amen!
Poi riporto il verso del Vangelo di San Giovanni di cui si parla, in questo caso:
6,
[20] Ma egli disse loro: "Sono io, non temete".
Mio commento: nei primi capitoli del suo famoso romanzo "Il processo" Franz Kafka descrive in modo geniale l'arresto di K. che può continuare il suo lavoro, ma che deve presentarsi ad un interrogatorio che viene eseguito alla domenica in un quartiere direi periferico della città. Il suo comportamento con la signorina Bürstner che vive nello stesso appartamento da lui affittato e l'atteggiamento della donna nel "tribunale" (non ha un nome) fanno intravedere simbolicamente una "società liquida" con cambiamenti repentini di legami emozionali e con una passività nei confronti dell'espressione di essi. Il tutto è presentato da Kafka in modo geniale come assurdo arresto senza essere in prigione.
Tutti i personaggi sono come in arresto nel loro egoismo. Una certa umanità si vede nella reazione della signora Grubach, la donna che affitta l'alloggio, ma non tale che possa permettere di superare l'angoscia di trovarsi in una situazione del tutto irragionevole. Situazione che K. cerca di superare sentendosi superiore ad essa e con lunghi monologhi, per esempio come nel caso del primo interrogatorio. Monologhi che però non cambiano nulla alla atmosfera chiusa dell'arresto.
Forse è la caratteristica principale della società liquida e trasparente: sembra che se ne possa uscire con un repentino cambio di scena, ma in vero non cambia proprio un bel niente.
Il verso di Giovanni ci raggiunge proprio in questo "Sitz im Leben", in questo contesto esistenziale: "Sono io, non temete".
Per chi conosce il linguaggio teologico è immediatamente evidente che quel "sono io" ha un peso gigantesco: "Sono il Figlio di Dio, il vostro Signore" (Adrienne). Qui Adrienne sottolinea un aspetto che potrebbe essere solo superato qualora il cristianesimo si rivelasse come falso: Cristo "è la via unica" che conduce alla "verità eterna del Padre". Basta questa breve parola del Signore per comprendere che "che in Lui è contenuta tutta la verità, tutto ciò che vale la pena di sapere" (Adrienne). Adrienne non intende ciò, però, in modo "tradizionalistico" - e di fatto i tradizionalisti o la odiano o sono irritati - ma certamente nella piena coscienza di tutta la tradizione cattolica. Il Logos universale e concreto che è Cristo è la verità definitiva del Padre.
Questo Logos concreto ed universale è la personificazione massima dell'Amore gratis. E ci dice di "non aver paura" - l'invito più frequente nel Nuovo Testamento!
Paura di cosa? "Non devono avere paura né dell'essere lasciati da soli, né della solitudine più profonda della comunione con Lui, non dei suoi miracoli (di questo tema avevo parlato nell'ultima meditazione che si può trovare nel gruppo) e non di ciò che non è abituale e che lo caratterizza" (Adrienne).
Perché non dobbiamo avere paura? "Se il Padre vuole che lui si assuma la responsabilità per gli uomini allora questi devono sapere che Egli la assume davvero, come uno che è all'altezza di questo compito". Anche ciò che ci fa paura nella quotidianità: una nuova situazione nel lavoro, la frase dura di un collega, etc. non ha ragione di esistere, non perché noi siamo all'altezza di ciò, ma perché Egli lo è! "Non abbiate paura"! Non abbiamo neppure dover paura di essere "in suo potere". Anzi Egli ci offre uno scambio: questo che ora pian piano presentiamo è la risposta alla domanda di questo post: Come perdere l'egoismo ed essere aperti all'amore gratuito? Lo possiamo solo se scambiano le nostre paure quotidiane con la partecipazione alla sua paura infinita.
"Egli si assume la responsabilità per questa pretesa, che non potrà che sollevare, per quanto essa ci spaventi, perché tende eccessivamente l'uomo, lo toglie a stesso e lo consegna al Signore. Egli si assume la responsabilità per questa scissione in loro e che ruba loro ogni sensazione di sicurezza propria; conosce questo essere strappati dalla vita a cui siamo abituati e di essere gettati in una vita che non conosciamo e che diventa sempre più grande" (Adrienne). Questo accade nella modalità dell'amore gratuito e non dell'assurdità come nel caso dell'arresto di K. nel "Processo" di Kafka.
"Il Signore conosce tutto questo perché tutto ciò che è umano si realizza in Lui , ma ancora di più perché le pretese di suo Padre nei suoi confronti sono sempre eccedenti il normale. Dice: non abbiate paura, perché conosce Egli steso la paura (Angst). Non devono avere paura perché aiuterà loro a portare la paura umana. E non devono avere paura anche se egli solleverà la pretesa che partecipino alla sua paura divina. Egli diminuirà la loro paura umana, ma sveglierà in loro la sua paura divina e la farà crescere" (Adrienne). Questo è lo scambio che ci propone! E questo secondo me è l'unico modo per superare l'arresto assurdo che viviamo nella nostra società liquida e trasparente. Dobbiamo cedere e fidarci di lui ed imparare a fare passi con Lui nella logica di questo scambio. Assumendosi la responsabilità per la nostra paura umana pianterà in noi "l'amore per ciò che è sempre più grande" e in questo modo ci darà "la possibilità di partecipare alla sua paura senza limiti ed assoluta".
Questa partecipazione alla Sua paura eccederà le nostre forze, ma non in modo tale da schiantarci nell'assurdo. Essa è una grande chance: "in questo scambio, che Egli ci propone, ci offre qualcosa di migliore: in esso possiamo perdere il nostro egoismo ed accedere al suo amore" (Adrienne).
Ovviamente abbiamo paura di questo scambio; anche noi cristiani abbiamo paura di "essere sciolti da noi stessi nella sua pretesa infinitamente bruciante e nel sul dolore". Egli alleggerirà le nostre piccole meschine paure per donarci "nell'amore di portare qualcosa della sua croce infinita"!
È razionale tutto questo? Si, perché l'alternativa è l'assurdo arresto descritto da Kafka!
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