Lipsia. La pagina di economia della FAZ (Frankfurter Allgemeine Zeitung) dedica uno dei due brevi editoriali all'Italia. Il nervosismo romano viene così descritto. O il governo fa sul serio con le sue promesse pre elettorali mettendo così in crisi il ministro del tesoro Giovanni Tria ed ancor di più la stabilita economica italiana oppure si impone il ministro e le promesse pre elettorali sono solo parole vuote.
Come dice Luca Doninelli il fascismo non diede una risposta reale ai bisogni della gente, ma seppe governare i sentimenti. Salvini lo sa e per questo, afferma la FAZ, nella firma di Tobias Piller, sarebbe disposto a 'sorprendere' tutti con nuove elezioni, in cui potrà gestire ulteriormente i sentimenti della gente, che per ora in grande numero sta per il suo capitano.
Lo scontro economico tra Cina e l'America è uno dei temi del giornale. Come lo sono le conseguenze del protezionismo registrate dalla borsa: per ora non sono drammatiche, ma potrebbero diventarlo. Il valore delle azioni delle auto (Daimler, Volkswagen und Bmw in Germania) diminuisce alla borsa, cosa questa importante perché è proprio il mercato delle macchine che fa la differenza tra la Germania e la Grecia (sto parlando a livello di ricchezza economica).
La nuova stella nascente della CDU, con un nome proibitivo per ogni italiano, Annegret Kramp- Karrenbauer, segretario generale della CDU, vuole, dopo aver ascoltato la base, inserire nuovamente negli obblighi di un cittadino un periodo obbligatorio di servizio alla patria, per maschi e femmine, anche se non necessariamente nella modalità voluta dalla AfD (Alternativa per la Germania) come reinserimento del servizio militare obbligatorio. E chiaro che con l'America di Trump e con il conseguente crescere delle tensioni nel mondo la Germania ripensi ad una difesa militare, ma forse la Kramp-Karrenbauer vuole solamente rieducare i giovani, nell'epoca dell'individualismo digitale, al senso degli obblighi sociali.
La pagina culturale da la parola, in un lunghissimo articolo, a Wolfgang Streeck, direttore emerito al Max Plank Institut per ricerca sociale in Colonia, in cui egli descrive ciò che potrebbe fare una sinistra che non si impantani nell'utopia e nel fondamentalismo dei temi. A livello interno dovrebbe occuparsi dei problemi delle infrastrutture tedesche che non hanno sempre buona salute (condizioni delle strade...), del dislivello tra est ed ovest della Repubblica federale tedesca. I nuovi Länder, in cui vivo io, sono più poveri ed anche un bacino di raccolta di voti per la AfD. Devono smettere di dare del nazista a tutte le persone che si fanno pensieri sull'Europa e sulla necessità dell'Euro. Questo è un tema importante anche per l'Italia, mutatis mutandis. Quello che c'è da mutare è che in Italia è al governo un esperimento politico "populista", in cui sinistra e destra governano l'Italia con un avvicinamento acritico al protezionismo di Donald Trump e dando largo spazio d'azione ad ministro degli Interni, che, come sottolineato anche da Luca Doninelli, usa un linguaggio e prende decisioni che fanno venire in mente il paragone con il fascismo, che non rispose ai bisogni, ma governò i sentimenti.
Wolfang Streeck è esageratamente critico nei conforti della Merkel, con i suoi vassalli, la SPD e i Grüne (Verdi). Questi gestirebbero solo un malato morente, l'Europa, che dovrebbe essere invece aiutato con un grande lavoro critico. I tedeschi non lo farebbero perché con l'Europa si sono arricchiti. Gli altri stati farebbero bene a criticare la Germania di imporre la sua visione dell'economia che bloccherebbe se stessa e gli altri. Questo tipo di critiche sono note agli italiani che a volte usano però toni del tutto fuori posto, come quello di accusare la Germania attuale di avere, nel suo governo economico dell'Europa, atteggiamenti nazisti e vengono fatti paragoni con l'atteggiamento dei nazisti nelle fosse ardeatine (questo è il motivo per cui attualmente mi è difficile scrivere nel giornale online in cui ho scritto per anni). Comunque Streeck afferma che l'atteggiamento tedesco di parsimonia economica come dogma ultimo mette in crisi la Germania sia nella politica interna che quella estera.
Infine tra le diverse ricette per una nuova sinistra Streeck propone uno studio della situazione di povertà in Germania (anche per l'uso delle sicurezze sociale da parte di molti immigranti) e a livello di politica estera un atteggiamento critico nei confronti della Francia: mentre Macron viene festeggiato come il nuovo eroe del pensiero liberale da governo ed intellettuali, la Francia colonizzerebbe in modo super egoistico l' Africa.
Non ho né tempo né la competenza per occuparmi delle singole ricette. Il giudizio critico senza riserve ad Angela Merkel mi rende molto perplesso, perché i suoi dodici anni di governo sono caratterizzati da competenza e coraggio umanitario. Per quanto riguarda la frase che se cade 'l'euro cade l'Europa"(Merkel) o se invece sia necessario un euro più flessibile, perché l'Europa non cada, probabilmente è vera la seconda, ma io non sono un tuttologo, né un esperto di economia. Interessante è la critica che non si può dare del nazista e fascista a tutti coloro che hanno dubbi sull'Europa, ma allo stesso tempo condivido l'idea di Roberto Saviano che alcune cose vanno dette prima che sia troppo tardi per una conduzione feconda delle democrazie europee.
Luca Doninelli nella sua lettera ad Avvenire esprime la mia speranza, la riporto in sintesi:
"Un uomo adulto non è solo colui che si oppone o s’indigna: è soprattutto l’uomo che sa di dover rispondere della propria vita e del proprio operato. Dalla prigione in cui l’aveva rinchiuso Goebbels, Dietrich Bonhoeffer scrisse: «Chi resta saldo? Solo colui che non ha come criterio ultimo la propria ragione, il proprio principio, la propria coscienza, la propria libertà, la propria virtù, ma che è pronto a sacrificare tutto questo quando sia chiamato all’azione ubbidiente e responsabile, nella fede e nel vincolo esclusivo a Dio: l’uomo responsabile, la cui vita non vuole essere altro che una risposta alla domanda e alla chiamata di Dio. Dove sono questi uomini responsabili?». Questo mi pare il problema, e sono certo che la prima a dover rispondere, a nome di tutti gli uomini, sia la nostra amata Chiesa. Il Papa lo sta già facendo".
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