Che cosa succede in Germania? Angela Merkel non è Riccardo III (Shakespeare)
Lipsia. Nessuno politico è attualmente paragonabile al Riccardo III di Shakespeare. Anche qui in Germania, non lo è. Qui in Germania non vi è nessun dramma regale a livello politico, ne siamo in assenza di un potere politico né il calcolo politico ha sostituito il governare. La cancelliera in carica, Angela Merkel, si trova in un incontro importante in Africa a Abidjan e quando ritornerà andrà dal presidente della repubblica, Frank- Walter Steinmeier, per valutare la possibilità di una grande coalizione che Martin Schulz (SPD) dapprima non voleva per il risultato povero del suo partito nelle ultime elezioni.
Angela Merkel non è Riccardo III che nel campo politico cercava il "terreno fertile per il suo egoismo nichilista" (predo questa formula da Roger Vontobel, regista di teatro, nell'ultimo numero della Frankfurter Allgemeine Woche). Forse non è neppure Elisabetta, la "donna forte con mete chiare e grande capacità di imporsi" (come si è potuto vedere nel fallimento della coalizione Giamaica), ma neppure Enrico IV, che vuole il bene ma non sa imporsi.
Il dramma del "nichilismo egoista" non e im prima istanza un dramma politico (partitico), la dove esso diventa voce politica, in Germania particolarmente nella AfD, è espressione di un vacuo esistenziale. Dopo tanti anni di Germania vedo in questo vacuo esistenziale la grande prova che dobbiamo superare. Per quanto riguarda la politica ha ragione Roger Vontobel, regista di teatro nato a Zurigo nel 1977, il paragone è piuttosto con "Aspettare Godot" di Samuel Beckett: "Cosa facciamo ora, Vladimiro? Aspettiamo".
Il presidente della repubblica Frank Walter Steinmeier sta giocando le sue carte istituzionali per evitare ciò che finora in Germania non è mai successo dopo il secondo dopo guerra: un governo di minoranza instabile o elezioni due mesi dopo quelle appena svolte.
Il paragone con la Repubblica di Weimar non regge come ha spiegato il professore Jürgen W. Falter (anche nella FAW). Nessuna delle condizioni economiche e politiche di allora sono ora attuali (dodici cancellieri in 14 anni, un enorme debito economico in forza della prima guerra mondiale persa...). Anche AfD e "Die Linke" sono partiti democratici che si sentono legati al gioco democratico.
Le difficoltà tedesche fanno vedere in primo luogo che la Germania non è così potente come si pensa nel sud dell'Europa. Se fosse così l'EBA (l'ispettorato europeo delle banche) sarebbe passato, in forza del Brexit, da Londra a Francoforte e non a Parigi. E in secondo luogo, ciò di cui avevo parlato in un articolo del Sussidiario (Chi dà adesso a Berlino finire per disfare l'Europa, 4.5.16) e cioè che è del tutto necessario pensare la Germania all'interno dell'Europa non in una posizione di solo dominio, ma di vera tensione politica feconda con altri attori politici altrettanto fecondi. Tutto qui.
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