http://www.ilsussidiario.net/News/Cultura/2017/12/3/RAGIONE-e-FEDE-L-errore-di-Cacciari-scambiare-Cristo-per-un-concetto/795443/
PS
(4.12.17)
"Il filosofo prega il nulla" (Massimo Cacciari)
Lipsia. Ho letto questa citazione in un articolo uscito sul Sussidiario di Niccolò Magnani, sempre sull'intervista del filosofo, ex sindaco di Venezia, sul Natale.
Ho pensato immediatamente a questa frase di Ernst Bloch: "Solo i malvagi esistono in virtù del loro Dio, mentre i giusti in virtù dei quali Dio esiste, hanno nelle loro mani la santificazione del Nome, la possibilità di chiamare per nome quel Dio che in noi agisce e preme, la porta presagita, la domanda più oscura, l'intimo esuberante che non è un fatto ma un problema. E queste sono le mani della nostra filosofia che evoca Dio, le mani della verità come preghiera" (Spirito dell'Utopia, edizione italiana a cura di Vera Bertolino e Francesco Coppellotti).
Sembra che gli atei non possano rinunciare alla "preghiera", ma essa è per un Dio che esiste in virtù dei giusti (Bloch) o per il nulla (Cacciari).
Solo che è lecito chiedersi cosa sia questo "nulla"? Ferdinand Ulrich parla dell' "uso medesimo delle parole essere e nulla". Qui si tratta del nulla della gratuità, quello che rivela anche il linguaggio, quando rispondiamo ad un "grazie": "non fa nulla.
Questo nulla è quello dell'amore gratis, che nasce a Natale, non per "lamentarsi", anche non per lamentarsi che quasi nessuno aveva fatto parte all'evento, ma per donarsi nel doppio senso di gratis et frustra.
Più passano i giorni e meno capisco questa grande difesa del filosofo italiano da parte di cattolici. L'unica cosa che capisco è che questa volta Cacciari non ha usato il suo linguaggio forte e preciso, ma il "lamento" e la "rabbia" e con questo ha colpito nel segno.
Alcune frasi sono anche vertiginose se volete, ma in vero sono "intensità priva di contenuto"(Hegel) o anche ripiene di un contenuto che in vero però per il filosofo italiano è pur sempre meno importante del suo "nulla", che non è quello dell'amore gratis nato nella grotta di Betlemme, ma quello nichilistico di un non fondamento "estetico".
Solo che la vita non è "un sentimento" estetico, come diceva don Giacomo Tantardini e come ci ha ripetuto Bruno Brunelli in una sua bella canzone che si torva anche in YouTube.
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