domenica 20 settembre 2020

Morte di un benzinaio di provincia. L'ultimo romanzo di Alver Metalli

 Lipsia. Misteriosi colpi di morte. Un uomo di 73 anni viene ucciso per strada a Quedlinburg, una bella cittadina del centro della Germania, da uno sconosciuto  - scriviamo la cronaca del 2 settembre di questo anno (2020). Quando ciò accade, raramente, la notizia arriva fino alla prima pagina del giornale - il sindaco della città ci garantisce che una cosa del genere nella "nostra città" non accade quasi mai e la polizia che quasi tutti i casi del genere vengono risolti. Insomma si trova sempre l'assassino. Non credo, però, che un giornalista si metta davvero ad approfondire un caso del genere, come invece accade nell'ultimo romanzo di Alver Metalli, "Morte di un benzinaio di provincia" (Edizioni San Paolo, Milano 2020). 



Alver Metalli è egli stesso giornalista, come il suo eroe: Pedro Duran. Come nessun altro giornalista e scrittore italiano conosce l'America Latina e l'Argentina. Il fatto di cui parla il romanzo è semplice: il pensionato, ex militare, José Benito Benavides uccide il benzinaio, uno dei tanti desparecidos nel passato dell'Argentina, ma dei pochi che siano stati liberati, Alejandro Ruiz Patrone. Il romanzo viene raccontato nella modalità di un narratore autodiegetico, dal giornalista Pedro Duran, a parte l'ultimo capitolo, in cui  un narratore eterodiegetico, ha il compito di concludere la storia, che ovviamente non vogliamo rivelare, in modo da non essere di impedimento alla curiosità nella lettura di questo "thriller" che è più di un thriller: è piuttosto un romanzo a pieno titolo con la storia di un popolo e di alcuni persone di questo popolo che sono coinvolte in questo omicidio, nella periferia di Buenos Aires. Lo stile autodiegetico di tutti i capitoli (a parte l'ultimo) non è mai dominante, attraverso gli occhi di Pedro si possono avvicinare tutti gli attori del dramma con una simpatia ed un coinvolgimento che fanno vedere, nell'autore (Alver), uno sguardo che nasce dall' assimilazione interiore del motivo ultimo del cristianesimo, che è exinanitio e non trionfo. Anche la risurrezione non è trionfo, ma ritorno al Padre di un Figlio che si è fatto nulla per salvare tutti; sto parlando del nulla dell'amore, non del nichilismo. Quel nulla che sta dietro ogni azione di amore gratuito, che poi è il movente ultimo per cui Pedro ricerca faticosamente cosa si nasconda dietro questa storia di periferia. 

Pedro è un uomo del nostro tempo, con una storia di amore fallita, un bimbo che vive con la madre, con una Irene, che di fatto, pur non essendo caratterizzata più da vicino, è stata quel affare erotico che ha distrutto l'amore vero. Il romanzo non è diviso in due sezioni alternate, come "Guerra e pace" di Lev Tolstoj, con parti riguardanti la società civile e parti riguardanti la guerra; il narratore narra tutto insieme, ed è bene così: la storia tragica dei desparecidos, la storia di un fallimento matrimoniale, sono accolte nel cuore di questo giornalista, che vede nella sua ricerca anche un possibile scoop giornalistico, ma in cui intravede ancor più la possibilità di riflettere su tutta una vita, sociale, militare, politica ed amorosa. Il cuore di chi racconta è aperto cosi da farsi ferire quando scopre una verità che è inversione di cosa ci si aspettava, perché il bene non sta sempre solo nella vittima, mentre il male solo nel persecutore. A volte tra vittima e assassino non vi è un fuori e dentro, piuttosto, come nel nastro di Gödel, si è dentro e fuori senza accorgersene. E basta seguire il dito per vedere che si è, nel movimento, fuori e dentro. 

Infine per citare alcuni dei personaggi: Carlos è l'amico che non legge giornali, ma che è interessato che si arrivi alla verità. Nuria è la madre del bambino di Pedro che esita nell'assenso alla richiesta d'amore di Pedro, forse perché ne intuiva la non stabilità, propria del nostro tempo, ma che diventa un ostacolo forte ad una storia di amore e fedeltà. Cedrone è il portinaio, gentile davanti, interessato di dietro. E via così: i personaggi non sono quelli dell'altra nobiltà argentina, qualora essa esista, come nel caso di "Guerra e Pace" lo sono quelli della alta nobiltà russa, ma personaggi di tutti i giorni: un benzinaio, un militare, un giornalista, una mamma ed un transessuale tra i desparecidos... Il filo ultimo del discernimento è se essi siano o meno capaci di un atto di amore gratuito, non di perfezione morale, sebbene la richiesta interiore di giustizia sia certamente anche uno dei motivi conduttori dell'agire e del non agire di Pedro, di cui nella lettura seguiamo il percorso fino all'ultimo personaggio, Francesco - un figlio disabile di cui non voglio rivelare più di questo e che per l'appunto gli racconta il tassello ultimo che porta alla verità della storia di amore di cui stiamo parlando e dei pericoli in cui Pedro si coinvolge nel raccontarla. Anche l'atro Francesco, il Papa argentino, appare come sottofondo, in questa storia che mi ha fatto tanto bene, perché tiene insieme la storia di un popolo e la storia di persone coinvolte in esso e tese più in la, verso quell'assoluto che non è un pensiero, ma amore gratuito. 

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