domenica 9 luglio 2017

Informazioni sulla mia famiglia da parte di madre e di padre

Da parte di mia mamma Fernanda Leali (1938)

La sua mamma si chiamava Zaira Pavesi e suo papà si chiamava Orazio Leali.

Caterina era la mamma di Zaira, aveva nove figli, cinque maschi e quattro femmine. La nonna Zaira non aveva molti contatti con la sua famiglia perché non voleva che sposasse Orazio. Quindi mia mamma non la conosce bene.

La nonna di mia mamma da parte di padre si chiamava Romilda Cantoni. Aveva il carattere allegro di mia mamma.

Questo ramo dei Leali è rintracciabile nella zona di Mantova fino al '600. Giorgia figlia di mio cugino Fausto Leali sembra essere l'ultimo di questo ramo.

Osmide, morta fascista e fedele al re, era figlia del fratello di mio nonno Orazio, che si chiamava Giovanni. L'ho conosciuta da bambino ed era simpatica.

Sorelle e fratello della mamma: Nina (morta nel 2017), Eda (chiamata Antenisca), Giovanni.

Da parte di mio padre Francesco Graziotto, detto Callisto (1935)

Ho molte più informazioni che però sono ancora scritte a mano in un quaderno.

La sua mamma si chiamava Maria Gastaldello (1909-2005) e Vincenzo Graziotto, detto Nani/ Giovanni (1910-1988)

Bisnonno Gaetano Graziotto (morto verso la fine degli anni 50 a Casale Monferrato)

Famiglia contadina sia in veneto che in Istria

Nel periodo istriano sapeva tenere unita la famiglia e dirigerla, che abitava in c. 28 in una casa al porto di Cervera. Andava a fare la spesa con l'asino e il carro, passando salutava gli amici a Cervera.
La scelta di lasciare Cervera al tempo di Tito per paura delle foibe è stata non solo sua ma di tutta la famiglia, con il consiglio del marchese Paolo Polesini, detto Etto (forse Benedetto). Lasciano l'Istria nel gennaio del 1944. Andava regolarmente alla Santa Messa.

La casa al porto di Cervera

Solo la cucina era calda all'inverno. Avevano anche una stalla con mucche, tutti si occupavano di essa. Nella casa c'erano circa 28 persone. I due bisnonni con i loro figli/e e i loro sposi/spose.

Una nuora al giorno aiutava la bisnonna Matilde nei lavori di casa.

A tavola mangiavano prima i bambini e poi gli adulti.

Zio Luigi e zia Natalia vivevano invece da soli a Parenzo

Bisnonna Matilde

Era casalinga e contadina.

Alla fine della vita per cinque o sette anni a Casale Monferrato è stata ceca senza lamentarsi. Come anche mio suocero Béla. Era molto religiosa e cattolica.

Il racconto delle uova per mio papà sempre malaticcio.

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