martedì 8 maggio 2018

Sul cardinal Martini e i movimenti (in modo particolare Comunione e Liberazione)

Lipsia. Ho letto questa mattina in una bacheca in Facebook: 

"Non sarò mai abbastanza grato a Martini per aver tenuto i movimenti fuori dalla diocesi nella mia giovinezza".

Questa frase polemica mi ferisce e non mette il pastore di Milano in una buona luce: se fosse vera sarebbe semplicemente la dimostrazione che non è stato un buon pastore. Ciò conferma anche come mai il mio maestro Balthasar non avesse un giudizio del tutto positivo - a differenza di me che vede nel cardinal Martini una delle figure più luminose della storia della Chiesa in Italia nell'ultimo secolo, precursore del gesuita che ora guida la Chiesa a livello mondiale: Papa Francesco - sul suo confratello gesuita (lo so che Balthasar è uscito dall'Ordine, ma so anche che ha cercato fino alla fine della sua vita di ricucire il rapporto con esso). 

Mi ferisce (la frase che ho letto in FB) perché questa storia dei movimenti e in modo preferenziale quello di CL ha generato la mia vita. Nella modalità dell'amicizia tra Balthasar e Giussani. Altre persone in CL con le loro storie e con i loro maestri (Don Tantardini...) sono luce per la Chiesa e per il mondo.

Allo stesso tempo la trovo un occasione per approfondire un "atteggiamento di confessione" senza il quale non vi è appartenenza reale a Cristo. 

Di fatto è vero che spesso CL in Milano ha polarizzato la vita della Chiesa con giudizi che non avevano nulla di misericordioso. È vero che la Cl di Milano ha avuto ed ha un peso che non è giusto che abbia, anche semplicemente perché una "priorità" nella Chiesa deve avere sempre l'atteggiamento di "servizio" (in questo caso di tutto il movimento). Dimostrazione di ciò che sto dicendo è che se per caso una delle persone della vecchia guardia di CL di Milano leggesse queste righe non le verrebbe in mente e nel cuore di "confessarsi" ma semplicemente mi dichiarerebbe per pazzo (se non la fa è solo perché io non sono nessuno). Ci sono alcune eccezioni (tra la vecchia guardia), ma non mi cercano mai, anche quelle che mi vogliono bene. Sono imbarazzante! 

A livello politico la vecchia guardia della Cl di Milano (per fare qualche nome: Cesana, Mons. Negri...) (1) è schierata o simpatizza con la Lega e spesso non ama lo spagnolo don Carrón, che non è sentimentale (anche qui ci sono eccezioni).  Io ho un motivo di gioia grande e l'ho letto questa mattina nel Vangelo: il Principe di questo mondo è già stato giudicato, come era stato già giudicato in un lager nazista o in un gulag comunista, ma l'esistenza storica è e rimane sotto il segno della Croce che pone sempre l'alterativa tra una vera confessione del peccato del mondo (e proprio) o un demagogico civettare con esso. Che Dio ci aiuti!

Ho scritto nella mia bacheca questa mattina, sempre sulla questione politica italiana:  Se le cose stanno così ed è provabile che stiano così (politica ridotta al ballottaggio tra un nuovo centro destra, la Lega e un nuovo centro sinistra, 5 Stelle) allora l'Italia, come dice Bannon, è l'avamposto, il paese modello per il populismo in Europa. Questo mi fa paura perché nessuno dei veri problemi del paese (gente che guadagna sempre di meno, disoccupazione giovanile, etc). verrà risolto da questo populismo anti europeo. La storia non si ripete tale e uguale. Il ventennio fascista (dieci anni prima della catastrofe in Germania) non è paragonabile tout court con ciò che accade ora, ma mi chiedo come mai l'Italia sia sempre così all'avamposto in posizione che hanno sconvolto e sconvolgeranno l'Europa? Forse un certo sentimentalismo staccato dalla ragione?"

In un breve aforisma sui migranti e il Crocifisso avevo aggiunto: 

Nella retorica di certa parte del mondo cattolico si tratta di un'alternativa. Si sarebbe sostituita la vera meditazione sul Crocifisso con il tema sociale dei migranti. Chi pensa così non ha capito nulla del cristianesimo, no meglio non ha capito nulla di Cristo. Sarà un ottimo "cristianista", ma non è cristiano!

Purtroppo CL è piena di "cristianisti" e stupisce che in un movimento in cui si parla in continuazione di ragione e fede vi sia un giudizio così debole (quello che corre nella rete e tra le comunità e non quello di don Carrón e chi lo segue che è sempre preciso) sull'esistenza storica.

Ringrazio tutti gli amici che non si vergognano di me. 

(1) Poi vi sono persone della vecchia guarda milanese che hanno un giudizio buono e preciso, ma che siano realmente interessati ad un reale atteggiamento di confessione ho molti dubbi. 




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