"Cristo sia cibo all'anima
la fede ognor ci abbeveri,
lieti gustiam la sobria
ebrezza dello Spirito" (Lodi del mercoledì, piccolo breviario di CL).
Yerevan. Negli ultimi giorni due intenzioni di preghiera, quella di Adrienne di lasciarsi invadere dal Suo (del Padre) mondo di preghiera in modo che tutto parli di Lui (lei faceva il paragone con il male) e quella di Don Carrón, "nostro compagno di cammino", di farci donare dalla Madonna la semplicità dello sguardo, guardando ogni persona, mi hanno colpito profondamente.
Ieri una ragazza che è qui con me in Armenia era un po' triste perché aveva visto tanti cani malati - avessi io questo sguardo di compassione sui cani e sugli altri, sugli altri compagni di cammino, su tutti.
Dal mio grande maestro, Von Balthasar, ho imparato anche l'arte dell'ironia, così a volte forse esagero. Una volta de Lubac fece una proposta di conciliazione tra Rahner e Balthasar sulla questione del "cristianesimo anonimo" e il padre Balthasar la accolse subito. Sapeva obbedire, in modo particolare se glielo chiedeva un'amico.
Quando ieri una persona mi ha fatto notare (nel gruppo dei "Contadini di Peguy") che avevo esagerato con la mia ironia contro un sacerdote ho chiesto immediatamente scusa. Anche se questo sacerdote dovrebbe a sua volta chiedere scusa a tanti.
Ho chiesto scusa perché il mio cuore spesso dipende dalla carne intesa nel senso di Rom 8, 9 ("Voi, però, non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito...): il mio cuore non è sempre casto ed umile, così cerco di prendere sul serio una "correzione fraterna", quando lo è davvero.
Noli tutti dobbiamo ritrovare la semplicità che ci fa cercare anche ciò che abbiamo trovato, in modo da farci trovare di nuovo da Colui che è Amore gratis.
Che i nostri maestri non siano "quei politici arroganti, sprezzanti la nostra storia" (fratello Bianchi), ma le persone che ci invitano ad un dialogo con tutti, come ha fatto don Carrón nel suo saluto ai partecipanti del pellegrinaggio in Italia:
"Tra di voi ci sono tanti che hanno già incontrato il Volto che cercavano, ma non si sono fermati, infatti continuano a cercarLo per vivere una familiarità sempre più profonda con Gesù. È questo che ci fa guardare chiunque incontriamo come compagno di strada. Diceva don Giussani: «La grandezza della fede cristiana, senza nessun paragone con qualsiasi altra posizione, è questa: Cristo ha risposto alla domanda umana. Perciò hanno un destino comune chi accetta la fede e la vive e chi, non avendo la fede, si annega dentro la domanda, si dispera nella domanda, soffre nella domanda». Perciò il pellegrinaggio è una grande occasione di testimonianza per quanti arrivano".
Roberto, un piccolo amico di Gesù
PS Qualche tempo fa avevo dato dell'imbecille ad un vescovo, chiedo scusa anche di questo, del mio eccesso di ironia mordente.
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