Lipsia. "Da tanto tempo non ho più letto un libro così bello e commovente. Semplicemente meraviglioso" (Amos Oz). Sento spesso, nei miei ambienti di riferimento, parlare di educazione come apertura alla realtà nella complessità di tutti i suoi fattori, raramente, però, vengo introdotto alla realtà, nella complessità di tanti suoi fattori, come mi è accaduto leggendo questo libro che racconta la storia di una diciassettenne, Nuphar, che nell'estate lavora in una gelateria, non per guadagnare soldi, ma perché qualcuno si accorga di lei. Sto parlando del libro di Ayelet Gundar-Goshen, Ha-Schakranit we ha-ir (la bugiarda), che ho letto nella traduzione tedesca di Helene Seidler.
Cosa ha bisogno una diciassettenne? Cosa ho bisogno io, con cinquantanove anni? Che uno si accorga di te, in forza di un'amore gratuito! Un oceano di amore gratuito, mentre spesso facciamo esperienza di una amore limitato (una piccola pozzanghera che chiamiamo amore) al fatto di corrispondere o meno alle aspettative dell'altro. Ti amo, ma devi aver successo, portare a casa dei voti buoni, non devi farmi fare brutta figura, devi rispettare la legge e dire sempre la verità, devi parlare il linguaggio del nostro gruppo, devi essere elegante e non aver sovrappeso...
Forse (!) Gundar-Goshen non riesce a portare il tema di Giovanni 8 (la verità vi farà liberi) fino ad un'apertura "meta-fisica", nel senso dello spazio e del tempo della metafisica di Balthasar, ma con tante e piccole osservazioni fa vedere come comprende bene il cuore dell'uomo, nella nostra società, in cui anche tra giovani, si vive di in complesso di regole non scritte, per cui sei adeguato o non lo sei e per cui l'attrazione vale per un certo tipo di bellezza superficiale. Faccio degli esempi, senza rivelare la tram del libro. Per quanto riguarda la trama, mi limito a dire che questa diciassettenne sconosciuta, diventa per una "bugia" un eroe cittadino, persino nazionale...ed un cantante giovane famoso e narcisista, un misero narciso.
Amore
"L'amore è qualcosa di molto tenero, e la verità può calpestarlo come un rinoceronte con tutta la sua forza omicida" (edizione tedesca, Zurigo-Berlino 2017/18, 323, 49esimo capitolo). In Romania, Il Santo Padre, ha parlato di Maria come una giovane che ha cominciato una "rivoluzione della tenerezza". Un famoso padre ortodosso, Padre Sergej Bulgakov, si esprime sinteticamente: Maria non giudica, lei soffre con tutti (ho trovato la citazione in un libro di Alexander Schmemann sulla madre di Dio, che ho letto in Armenia, perché ero confrontato con la figura della Theotokos con il bambino, in tutte le chiese visitate). Gundar-Goshen non conosce questo amore universale e mariano, come non lo conosceva neppure Amos Oz, che nel suo libro "Giuda", afferma che non esiste, pur essendo a conoscenza di Gesù; Lavie, il ragazzo di Nuphar, conosce questo tipo di compassione per la sua ragazza: non giudica, soffre con lei; non è perfetto come Maria, la ragazza di Nazareth, ma vive di una tenerezza analoga a quella di Maria (pur guardano come tantissimi giovani video pornografici, che tra l'altro non ti rendono più sicuro nel sesso, come fa vedere bene questo romanzo). Trova una via per raggiungere il cuore di Nuphar, che non consiste nel parlare, ma nello stare zitti (insieme) ed agire. Persone con cui parlare se ne trovano, persone con cui stare zitti, sono un bene raro, afferma con ragione la scrittrice israeliana. Quanto chiedi ad una diciassettenne triste come sta, risponde che 'tutto è ok". In modo particolare con gli adulti, perché una diciassettenne non si fida degli adulti, che per lo più amano con tanti "limiti" e con tanti "se". Solo un amore silenzioso e senza pretese (adulte) può forse aprire una porta verso l'intimo dell'altro.
Bugie
Tutti mentono, pochi si rendono conto di essere bugiardi, in primo luogo verso se stessi. Forse (!) Gundar-Goshen non conosce davvero la dimensione del "perdono", piuttosto conosce quella del "dimenticare". Prima o poi si dimentica tutto, nell'oceano delle informazioni (l'oceano di chiacchiere in lotta con il bisogno oceanico di amore gratuito). Ma in vero "dimenticare" è un'analogia del perdono. Il vecchio Ahrale si comporta così difronte alla "confessione" dell'anziana Raymonde: "non posso ricordare" ciò che le aveva appena raccontato. Eppure Raymonde, Nuphar lottano per essere sinceri. Lavie vuole raccontare alla fine del racconto, alla polizia, o meglio vuole che lo faccia Nuphar, perché si rende conto che Nuphar non può convivere con la menzogna, non per un'esigenza moralistica.
Sesso
Nel romanzo è una presenza, né sopravvaluta né sottovalutata: l'indurirsi del membro di un giovane, la necessita di eiaculazione per esso, l'umidità che sente una ragazza tra le gambe, quando è eccitata, sono fatti, che noi cristiani spesso sopravvalutiamo o sottovalutiamo. I ragazzi della Gundar-Goshen non sono esibizionisti, come le figure pornografiche, piuttosto molto timidi. Nel romanzo i pochi accenni al tema sono fortemente erotici, propio perché non pornografici.
Anziani e giovani
C'è un muro tra le generazioni. "In questa città, un muro separa i vecchi dai giovani, gente di un altro paese. Vengono portati qui dalle Filippine perché ai nostri giovani non piace guardare in volti vecchi, che fanno veder loro cosa aspettarsi. E a noi anziani non piace guardare i volti giovani, perché questo ci mostra ciò che è finito per sempre". Solo l'amore gratuito, solo la tenerezza reale permette di abbattere questo muro! Nella nostra società (Israele, Italia, Germania sono in questo del tutto uniti) ci sono tantissimi muri! Quelli che vuol far costruire Donald Trump, sono l'espressione politica di questi "interiori". Con grande capacità di osservazione Ayelet ne sfonda qualcuno, senza giungere ad una dimensione universale, che è lasciata alla indifferenza dei tantissimi, ma rivelandoci una attenzione al particolare senza la quale moriamo prima di morire! Accorgersi della sofferenza di una diciassettenne non risolve i suoi problemi, ma è almeno un inizio in cui solo l'amore (non la legge non scritta con cui "organizziamo" la nostra vita) è credibile!
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