domenica 26 agosto 2018

A Rimini per incontrare la "storia particolare" a cui Cristo mi ha affidato

Francoforte. Ho una pausa all’aereoporto di Francoforte, aspettando la connessione per Lipsia, è vorrei fissare per scritto alcuni pensieri, forse meglio ricordi, sui miei due giorni al Meeting di Rimini, che portava il titolo, non del tutto comprensibile (1): „Le forze che muovono la storia sono le stesse che rendono l’uomo felice“ (cfr. qui il programma ricchissimo, https://www.meetingrimini.org/default.asp?id=904&edizione=7126&item=1&value=-1) . 

Sono stato contento di aver passato le prime ore del mio arrivo con una giovane donna, ingegnere, figlia di un carissimo amico, che dopo aver mangiato con me una piadina con il kebab, che gli italiani pronunciano in modo diverso da noi in Germania, mi ha fatto la guida alla mostra sulla mobilità che forse più di tutte le altre spiega il nostro tempo. Mi è stato possibile, dopo averla ascoltata a lungo, fare anche un paragone filosofico, perché anche l’essere come dono è movimento. Non esistono doni statici. Insieme abbiamo visitato ancora due mostre, tra cui quella bellissima sulla Siria e più precisamente sul sito archeologico di una coppia statunitense. 

Con due amici di Milano, che lavorano in una scuola di periferia a Milano, ho passato la maggior parte del tempo; si sono presi cura di me in tutti i sensi, con un attenzione che testimonia un cuore aperto e cordiale. Loro mi hanno fatto conoscere anche il redattore di un giornale di Bergamo, con cui abbiamo riflettuto a lungo, sul come pensare un giornale online che ampli l’esperienza dei „Contadini di Peguy“ in Facebook. 

Con il gruppo tedesco ho visitato la mostra dedicata a Papa Bergoglio, guidata in modo del tutto convincente da uno dei curatori, un avvocato di Buenos Aires, Horacio Morel: „Gesti e Parole. Jorge Mario Bergoglio, una presenza originale“. La mostra ci introduce nello spessore della vita e della missione del Papa che già in Argentina aveva affrontato diverse dure prove, come la solitudine, lo scontro politico durissimo tra Peron e i suoi avversari, e formato quella Chiesa sinodale e popolare che in Aparecida ha iniziato un percorso che ci accompagnerà per secoli (sul Santo Padre, il lunedì in cui non ero ancora arrivato, vi era stato un grande incontro con Massimo Borghesi, Rocco Buttiglione, Guzmán Carriquiry, Austen Ivereigh e Alejandro Bonet: Cinque anni di pontificato. Alla scoperta del pensiero di Bergoglio). In queste ore in cui il Santo Padre viene nuovamente ingiustamente attaccato è necessario ricordare, che quanto più egli assume la forma di Cristo, tanto più i suoi avversari assumono quella del diavolo.

Tra i giornalisti ho incontrato per la prima volta Lucio Brunelli che, in un incontro all’ultimo giorno del Meeting, insieme ad altri colleghi ha presentato in modo semplice e profondo il dramma delle fake news, come mezze verità e la missione del giornalismo come servizio di pace, un giornalismo che non sta chiuso in redazione, ma esce e scopre, per esempio in Africa, come gli uomini sorelle e fratelli, a partire dalla loro religione, Islam o Cristianesimo, sanno vivere insieme ed affrontare i loro comuni drammi. 

Un lungo dialogo con il responsabile della sala stampa al Meeting, mi ha fatto riflettere sull’esigenza di armonia e concordia anche tra posizioni diverse. Ho rincontrato anche un giornalista per cui all’inizio degli anni novanta avevo tradotto una sua intervista al cardinal Meisner. Notevole il breve dialogo con Adriano Dell’Asta che mi ha reso attento al testamento spirituale dello scomparso Padre Scalfi: „non vi è nulla che appaghi la felicità di sentirsi amati da Cristo…amate la Russia nonostante tutto“. 

Tanti „piccoli“ dialoghi hanno arricchito la mia presenza in Rimini: con una famiglia amica sugli ultimi avvenimenti in famiglia, anche tristi, ma non senza speranza e poi tra i „Contadini“ sulla serietà della situazione che vive il Paese e che è diventato un post dal titolo: „una gigantesca sconfitta per il nostro paese! E qualcuno lo sapeva“. 


Don Federico Picchetto era li con alcuni dei suoi giovani ed ha parlato di una esperienza molto interessante fatta dalla sua scuola sulla alternanza tra studio e lavoro. Ogni occasione di riforma della scuola, ha spiegato, può essere presa come un’obiezione alla gestione del proprio potere di insegnante o come una chance per crescere in una realtà in movimento. 

Mentre lasciavo la fiera ho visto un gruppo di ragazzi del servizio ai parcheggi che mi ha fatto vedere quanta disponibilità alla gratuità è presente nei nostri giovani. 
Sono venuto a Rimini per incontrare quella „storia particolare“ cui sono stato affidato e così per incontrare Cristo, ma anche ora rivolando a casa, vado nella stessa „storia particolare“ (con mia moglie), come a questa storia particolare appartengono tante persone che per diversi motivi non sono potuti o non hanno voluto venire a Rimini. 

PS Non ho parlato di tutto il bello accaduto nella settimana riminese, il mio articolo inquadra solo una mia piccola prospettiva, per esempio si sarebbe dovuto parlare, per una visione più completa, dell’incontro letterario con la ragazza disabile argentina, Veronica Cantero Burroni sulla felicità (voglio vedere al più presto il video come mi ha consigliato l’amico Alver Metalli che volava con lei a casa, passando per Roma, mentre io arrivavo al Meeting) e sulla testimonianza, che avevo seguito da casa di Bonisoli, ex terrorista delle BR: un confronto audace con il suo passato per vivere ora la conciliazione. E molto altro ancora, come per esempio l’avvicinamento alla figura di Romano Guardini (per esempio l’intervento di Monica Zappa Scholz) e last but not last la presentazione della figura di Giobbe con Don Julián Carrón… Nei "Contadini di Peguy" abbiamo messo in risalto con una foto anche l'eccezionale incontro tra le religioni dell'Islam e del Cristianesimo, ecco il titolo del nostro post: Dialogare per salvare il mondo 🌍Wael Farouq con il segretario della Lega mussulmana mondiale.  

PS (come work in progress)  2 Una foto: 
https://www.facebook.com/groups/737008213033806/permalink/1896471453754137/

(1) Non del tutto comprensibile perché presuppone un presupposto metafisico che non è evidente. È vero che Dio in fondo guida la storia, ma non è chiaro come ciò spieghi che per esempio Stalin o Hitler siano in un certo periodo "le forze che muovono la storia". Oppure oggi Putin e Trump. Il titolo detto così contiene un cortocircuito di "teologia della grazia" senza storia. Quando Veronica dice invece, alla fine della sua conferenza sull'essere felice, il titolo da me qui criticato, è davvero convincente. Questo perché lei non ha saltato la sua storia e la frase arriva a noi dal profondo del suo cammino di dolore e felicità. Vittadini alla fine riprende il pensiero di Veronica e del Papa sull'occhio di vetro del desiderio e spiega bene la questione. 


3 commenti:

  1. Gent. Sig Robero Graziotto, leggo con interesse i suoi commenti, ma non le scrivo per questo. Ho visto che ha un blog e anche io ne ho uno "Il portico di Salomone", dove mettiamo il resoconto delle nostre gite o cammini ( quest'anno abbiamo fatto il cammino dell'angelo, "Con le ali ai piedi". Vorrei sapere come si è comportato circa il nuovo regolamento europeo sulla privacy, perchè io non riesco a raccapezzarmi. Scusi e grazie. Buon lavoro. Se mi vuole rispondere per email, la mia è caravasi@ libero.it.

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  2. Non credo di essere in grado di dare una risposta esauriente. Comunque per quanto riguarda il post di cui sopra ho citato solamente i nomi pubblici, gli altri li ho taciuti, anche per il motivo di cui Lei ha parlato. Se qualcuno poi mi facesse notare che non vuole il suo nome lo toglierei subito. La foto postata è una foto di gruppo, scattata quando il gruppo stava già facendo una foto e chi l'ha fatta mi ha incoraggiato a farla. Se si va in giro con scolari, bisogna avere una dichiarazione dei genitori, non generale (per tutto l'anno scolastico), ma specifica: insomma che in quella gita è possibile fare una foto. Grazie per la sua domanda.

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