domenica 24 febbraio 2019

Cosa chiedo alle mie sorelle e ai miei fratelli di Comunione e Liberazione

Lipsia. Formulo in questo post alcune richieste che ho e che nascono da un ascolto attento di persone nel Movimento e spero, anche, dal mio amore preferenziale per esso, come via nella Chiesa che mi conduce a Cristo! 

1. In primo luogo il coraggio di un reale atteggiamento di confessione, non timido, ma autentico, come quello che abbiamo visto in opera in questi giorni da parte dei vescovi, uniti al vescovo di Roma e Vicario di Cristo in terra, sugli abusi sessuali. 

2. Il coraggio di seguire sempre il Papa o un arcivescovo come quello di Milano, che ci ricordano che dobbiamo superare ogni forma di dipendenza autoreferenziale al carisma, che è stato donato a don Giussani per la Chiesa e per la nostra missione nel mondo (o detto in modo più preciso nel, ma non del mondo). Chiedo che di non essere nostalgici, ma riconoscenti; non militanti, ma donatori di se stessi e di rimanere nell'amore gratuito di Cristo. 

3. Il coraggio di distaccarsi dal e "confessare come peccato" il "sistema CL" che è stato ed è spesso un sistema di occupazione di spazi politici, come abuso di potere. Anche se va detto con tutta chiarezza che la legge per cui in queste ore Roberto Formigoni è in carcere, con grande probabilità non corrisponde ai parametri della nostra costituzione, va anche detto che l'ex governatore della Lombardia è la vetta dell'iceberg che è il "sistema CL". Questo sistema ha fatto e fa tanto male alla forza missionaria del Movimento, alla sua credibilità come movimento ecclesiale che annuncia l'amore singolare e universale del Logos incarnato, disceso nel mistero dell'inferno e risorto per salvarci. 

4. La rinuncia al possesso di cariche di responsabilità all'interno del Movimento che vada oltre un certo limite di anni, con eccezione del Presidente della Fraternità, che viene eletto nel modo previsto e che deve essere (pensare, agire) sempre sub e cum Pietro. 

5. La riforma dell'associazione laicale "Memores Domini" con una presenza di "visitor" che non facciano necessariamente parte dell'entourage del gruppo adulto, in modo che esso sia realmente un gruppo adulto. 

6. La rinuncia a forme di militanza guerriera giornalistica e culturale che sono solo una possibile (entro certi limiti) forma  di presenza culturale. La vera presenza culturale sa riconoscere sempre il "momento di verità" anche in posizioni che non sono le nostre (Alberto Methol Ferré, Massimo Borghesi). 

7. Un atteggiamento ecumenico con tutti (in modo particolare con le altre confessioni cristiane e con le grandi religioni) nella modalità reciproca del fiore che si apre e della farfalla che giunge al momento giusto! 

Tutto ciò e ancor più significa confessare i propri peccati e confessare il nostro amore unico per il Cristo trinitario! Significa chiedere ciò che Charles de Jesus chiamava: l'ultimo posto. Meno spazi di potere politico e più tempo per Cristo! 

Roberto, un piccolo amico di Gesù 

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