Matteo Salvini (1973), che è anche vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana, sembra avere alcuni argomenti a suo favore: La dura politica di chiusura dei porti italiani ha le seguenti conseguenze: "Da 5096 morti e dispersi nel 2016 a 3193 nel 2017 e 2277 l'anno scorso, il numero di morti quest'anno è sceso a 686 finora" (Matthias Rubrik, FAZ, 27.7.19). I dati sono del UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) e del IOM (Organizzazione internazionale per le migrazioni). Il mandato di Salvini comincia il primo giugno del 2018. Il suo governo usa questi dati per giustificare la propria politica dura di chiusura dei porti; quello che Salvini tace è il seguente dato: "Il numero di morti in relazione al numero totale dei migranti è aumentato" (Matthias Rubrik, FAZ, 27.7.19). E quello che pochi dicono è che ogni morto è un morto di più che non è conciliabile con la nostra coscienza, umanistica e cristiana, perché ogni uomo in sé è un valore unico e singolare e in rapporto agli altri rappresenta tutto il mondo degli uomini.
Quello che fa Salvini sono leggi di sicurezza più severe. I soccorritori marittimi privati ora devono pagare multe astronomiche se si recheranno nei porti italiani per portare a terra i migranti salvati. 322 dei 413 deputati italiani hanno votato a favore. "Nella seconda camera del Parlamento, il Senato, il disegno di legge dovrebbe ricevere anche una chiara maggioranza" (ibidem). Il commento di un giornale, direi in questa faccenda, molto "conservatore", come la FAZ, è del tutto chiaro: "Criminalizzare i soccorritori del salvataggio in mare, come fa il ministro degli Interni italiano, è disumano" (Her.) L'editoriale contraddice in parte il giornalista Matthias Rübrik, che ho citato qui sopra: ""Studi empirici hanno smentito la tesi secondo cui esiste un nesso tra la presenza di navi di soccorso e la partenza di "navi profughi".
Ciò che però deve essere detto con altrettanta chiarezza, oltre a far vedere che l'attuale governo non ha un buon rapporto con il governo (quale?) della Libia, è che fino a quando l'Europa non prenderà una decisone comune per affrontare l'innegabile problema della migrazione, Salvini avrà sempre più italiani dalla sua parte. Tra l'altro anche in Spania sta forse avanzando un alter ego di Salvini: Albert Rivera del partito Ciudanos. In forza della propria geografia, l'Italia si trova nel mezzo del Mediterraneo, ma non ci sono porti solo in Italia e su questo il citato editoriale della FAZ parla con chiarezza: "Il regolamento di Dublino (2), che stabilisce che ogni migrante deve rimanere nel luogo in cui è entrato nel territorio europeo, esige urgentemente una riforma". Anche nella via dei Balcani, in Croazia, sembra che al confine con la Serbia accadano cose gravi nella gestione dell'arrivo dei migranti: riconduzione forzata e violenta al di là dei confini croati.
Un'attenta osservatrice italiana, quando si parlava, qualche giorno fa, di questi problemi nella Redazione del gruppo "I contadini di Peguy" in Facebook, al cospetto della mia osservazione che Salvini in un certo senso solleva un problema reale rivolgendosi alla Commissione Europea, mi rispondeva: "sì, certo, ma Salvini avrebbe già potuto trovarla prima (una soluzione europea)....essendo presente alle 22 riunioni per modificare il trattato di Dublino; disertandole si è reso inviso a molti Partners europei e i battibecchi con Macron non aiutano per niente. Quando uno fa il ministro dovrebbe sapere ed essere in possesso di determinati requisiti, tra i fondamentali...la diplomazia".
E certo questa - la diplomazia - non è proprio il forte di Salvini, come si vede dal fatto che anche un giornale sensibile alla sua posizione come la FAZ, lo stronca come disumano. Poniamoci solo alcune domande: 1. Come evitare che uomini muoiano nel Mediterraneo? 2. Come evitare il parcheggio di migranti in campi libici che sono sempre più simili a quelli di concentramento, di nazista memoria? 3. Come fare una conferenza africana ed europea, in cui si affrontino, con tutti i mezzi diplomatici possibili, vie di soluzioni percorribile? 4. Come fare una reale riforma del regolamento di Dublino? Cercasi uomo o donna politica europea che affronti questa agenda politica e non partecipi al coro ululante dei lupi!
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(1) Un amico ingegnere, fotografo e musicista mi ha fatto pervenire questo commento:
La questione non è Salvini . Il grande problema è che Salvini rispecchia la mentalità di una parte ormai prevalente del popolo italiano.
Come è stato possibile che negli ultimi 30 anni (circa) gli italiani, si siano così allontanati da una visione compassionevole dell'umanità? Anche se Salvini sparisse, come per incanto, un altro ne prenderebbe il posto come quando poti un'erba cattiva e quella dopo due giorni è di nuovo ricresciuta. Per non farla crescere dovresti estirparla, o dare un diserbante, o rivangare completamente il terreno.
Questo popolo si è allontanto dalla sua educazione cristiana. E molti appartenenti al clero hanno fortemente contribuito ad allontanarlo o lo hanno diseducato esaltando valori che non sono veramente essenziali alla visione cristiana e caritatevole. Hanno spinto sulla paura, non l'hanno censurata. La paura per l'attacco alla cultura occidentale è difficilmente separabile dalla paura che il nostro stile di vita sia sotto attacco. Ci tolgono il lavoro, ci tolgono i posti negli ospedali, questi gli slogan che hanno prevalso alimentati dalle visioni occidentaliste. Quali radici cristiane? E' evidente che si è sviluppata una strategia internazionale basata sulla paura ma questo accade normalmente. La cosa terribile è come questa strategia sia penetrata facilmente nella Chiesa. La cosa terribile è stata l'incapacità (fino a Papa Francesco) di mettere in campo un minimo di difesa del pensiero evangelico.
Dovremmo sempre ricordare l'osservazione da cui partì don Giussani negli anni '50: le chiese sono piene ma il cristianesimo non ha più radici. Ora quelle radici si sono definitivamente bruciate e le chiese si sono anche svuotate. E soprattutto il cristianesimo viene usato come giustificazione per fare e pensare tutto questo che vediamo: odio per i più poveri, per gli stranieri, muri, porti chiusi, cuori chiusi. Ovvero tutto quello che cristiano non è.
Allora non si tratta di sperare di riempire nuovamente le chiese in una visione ancora organizzativistica dell'azione pastorale. Si tratta invece di alimentare e seguire quei piccoli fuochi dove lo Spirito riaccende la Speranza. Per fare questo non servono sovrastrutture. Meno che mai servono sovrastrutture organizzative e culturali.
Gli stessi movimenti ecclesiali che in un periodo di uno o due decennti ('70 e '80) sono stati il luogo della Speranza, oggi girano a vuoto come macchine a cui hanno staccato la trasmissione dal motore. Girano a folle o peggio vanno a marcia indietro dominati, oltre che dalla paura, da un altro terribile sentimento: la nostalgia della giovinezza. Quel tempo andato che nel ricordo diventa bellissimo anche quando non lo era. Quel sentimento per cui tutto dovrebbe fermarsi e possibilmente tornare indietro. (In realtà anche i movimenti non erano belli nella loro globalità ma per alcuni piccoli gruppi di persone).
In questo scenario solo una cosa è certamente positiva anche perchè il Papa ce la chiede in continuazione ed è pregare per lui. Pregare per il Papa, il punto ultimo di resistenza e di rinascita posto dallo Spirito. Nella fede e nella speranza che non siamo noi a dover fare. (Bruno Brunelli)
Come è stato possibile che negli ultimi 30 anni (circa) gli italiani, si siano così allontanati da una visione compassionevole dell'umanità? Anche se Salvini sparisse, come per incanto, un altro ne prenderebbe il posto come quando poti un'erba cattiva e quella dopo due giorni è di nuovo ricresciuta. Per non farla crescere dovresti estirparla, o dare un diserbante, o rivangare completamente il terreno.
Questo popolo si è allontanto dalla sua educazione cristiana. E molti appartenenti al clero hanno fortemente contribuito ad allontanarlo o lo hanno diseducato esaltando valori che non sono veramente essenziali alla visione cristiana e caritatevole. Hanno spinto sulla paura, non l'hanno censurata. La paura per l'attacco alla cultura occidentale è difficilmente separabile dalla paura che il nostro stile di vita sia sotto attacco. Ci tolgono il lavoro, ci tolgono i posti negli ospedali, questi gli slogan che hanno prevalso alimentati dalle visioni occidentaliste. Quali radici cristiane? E' evidente che si è sviluppata una strategia internazionale basata sulla paura ma questo accade normalmente. La cosa terribile è come questa strategia sia penetrata facilmente nella Chiesa. La cosa terribile è stata l'incapacità (fino a Papa Francesco) di mettere in campo un minimo di difesa del pensiero evangelico.
Dovremmo sempre ricordare l'osservazione da cui partì don Giussani negli anni '50: le chiese sono piene ma il cristianesimo non ha più radici. Ora quelle radici si sono definitivamente bruciate e le chiese si sono anche svuotate. E soprattutto il cristianesimo viene usato come giustificazione per fare e pensare tutto questo che vediamo: odio per i più poveri, per gli stranieri, muri, porti chiusi, cuori chiusi. Ovvero tutto quello che cristiano non è.
Allora non si tratta di sperare di riempire nuovamente le chiese in una visione ancora organizzativistica dell'azione pastorale. Si tratta invece di alimentare e seguire quei piccoli fuochi dove lo Spirito riaccende la Speranza. Per fare questo non servono sovrastrutture. Meno che mai servono sovrastrutture organizzative e culturali.
Gli stessi movimenti ecclesiali che in un periodo di uno o due decennti ('70 e '80) sono stati il luogo della Speranza, oggi girano a vuoto come macchine a cui hanno staccato la trasmissione dal motore. Girano a folle o peggio vanno a marcia indietro dominati, oltre che dalla paura, da un altro terribile sentimento: la nostalgia della giovinezza. Quel tempo andato che nel ricordo diventa bellissimo anche quando non lo era. Quel sentimento per cui tutto dovrebbe fermarsi e possibilmente tornare indietro. (In realtà anche i movimenti non erano belli nella loro globalità ma per alcuni piccoli gruppi di persone).
In questo scenario solo una cosa è certamente positiva anche perchè il Papa ce la chiede in continuazione ed è pregare per lui. Pregare per il Papa, il punto ultimo di resistenza e di rinascita posto dallo Spirito. Nella fede e nella speranza che non siamo noi a dover fare. (Bruno Brunelli)
(2) Un amico giurista mi ha fatto pervenire questo commento: I passaggi controversi del regolamento di Dublino si concentrano nell'obbligo di inoltrare la richiesta di asilo nel paese di prima accoglienza: un principio che scarica il peso dei flussi sulle spalle dei paesi esposti alle rotte del Mediterraneo, come la stessa Italia e la Grecia. I principi di fondo di una iniziale riforma basata su una condivisione equa e solidale di responsabilità decelera per il lungo lavoro di negoziazione degli atti giuridici dell'Unione, e segnatamente dei regolamenti che richiedono il via libera di Parlamento e Consiglio. Ciò che è necessario è uscire dalle contraddizioni perché non si può chiedere aiuto all’Unione e al tempo stesso essere sovranisti e decidere in autonomia e in contrapposizione, ignorando principi comuni rifiutando l’accesso alle navi umanitarie e lasciando morire persone in mare. (Massimiliano Tedeschi)
(10.8.19) Salvini e Mattarella nella stampa tedesca
Lipsia. Matthias Rüb (e nbu) nella FAZ presentano con precisione la situazione in Italia; un presidente che non soffre di protagonismo, ma che aiuta davvero il paese e un carrierista, il ministro degli interni, che mette in crisi il proprio paese per il suo protagonismo populista. Come ha fatto capire Bruno Brunelli, meglio di tanti, nel nostro gruppo, tutto segue un certo piano:
Il "laboratorio politico italiano", come lo chiama Bannon, è una macchina che pompa voti dal PD per portarli a Salvini attraverso gli insuccessi e la debolezza dei 5stelle. Ora va certificato l'avvenuto travaso con le elezioni. Il governo Salvini promulghera' la flat tax rompendo le regole di bilancio UE. Gli italiani saranno felici. La Commissione sarà furente. Salvini proporrà il referendum per uscire dall'Europa e lo vincerà. Trump avrà messo a segno un altro successo.
Non a caso oggi il Papa rilascia un'intervista dove dice che dobbiamo difendere l'Unione Europea. Il Papa ha una visione globale del mondo" (Bruno Brunelli).
Un Italia che invece di occuparsi del bilancio come si è sempre fatto nell'autunno, si combatte per delle elezioni che la porteranno sempre più vicino all'abisso economico, finanziario, giuridico e politico, non è certo un segno di speranza.
Trump con le sue minacce di togliere le truppe americane dalla Germania, perché quest'ultima investe troppi pochi soldi nelle spese militari, per portare in Polonia, non ci spaventa per un possibile attentato contro Putin (come spiega con ragione Bannon: per il momento Putin e Trump sono alleati) (1), ma per quello che ha detto il Papa: "Si sentono discorsi che assimigliano a quelli di Hitler nel 1934...". Un egoismo collettivo confonde la sovranità del proprio paese con la chiusura di esso. L'uscita dell'Italia dall'euro, anche se si possono aver dubbi sulla valenza di questa moneta dal punto di vista economico, avrebbe effetti catastrofici non solo per l'Italia, ma per tutta l'Europa. Trump e Putin non vogliono un Europa forte.
La paura in Italia si rivela anche in "perdita di valore monetario". Le quote delle banche e della Posta controllata dallo Stato hanno perso tra il 5% e il 9%, sentendo delle nuove elezioni. Etc. La lettura di questi dati come la cattiveria dei cattivi capitalisti che vorrebbero affondare l'Italia è talmente ingenua ed ideologica che è difficile argomentare qualcosa contro di essa. È difficile argomentare contro l'irrazionalità). Gli imprenditori del nord, che forse appoggiano ancora Salvini (per la promessa riduzione delle imposte) non possono aver interesse ad un uscita dell'Italia dall'Euro. Vincerà quella "misura della ragione" e fedeltà alla costituzione rappresentate da Sergio Mattarella? Come dice con ragione Matthias Rüb, l'Italia ha bisogno di lui fino all'ultimo giorno del suo mandato nel febbraio del 2022.
Speranze? Che qualcuno in America fermi Trump e in Russia lo strapotere di Putin venga criticato (le proteste di cui parla Giovanna Parravicini sono un grande segno di speranza). E in Italia? La sinistra deve unirsi e Forza Italia congedarsi dall'era Berlusconi. Poi vedremo.
(1) Mi sembra che il vero problema attuale sia la guerra economica tra America e Cina, che potrebbe durare anche decenni, e che mina la stabilità economica non solo cinese, ma anche europea.
(11.8.19)
Cari amici della redazione dei Contadini di Peguy, scusate se ieri con il funerale della collega non ho potuto guardare con attenzione ciò che avete inviato in redazione. Ora mi sono preso il tempo di leggere e guardare quanto più mi è possibile. Molto grave la notizia di Oslo, che fa vedere che il terrorismo sovranista è una realtà, forse non così grande come il terrorismo islamista (non islamico), ma sempre di nuovo presente (Norvegia, USA, New Zelanda). (...)
Molto interessante anche l'articolo su Giorgetti; la via moderata della Lega non è meno pericolosa della via nazista; se Bannon ha ragione quest'ultima non ha futuro, il nazismo e il fascismo sono fenomeni del passato, come ci teneva a precisare negli anni 50/60 Del Noce. Fenomeni del passato che possono essere del tutto pericolosi nello specifico di un quartiere, come ci hanno fatto notare più volte (...)
La via moderata della Lega ha identificato un nemico: la Cina, che si trova in una guerra finanziaria, che forse durerà decenni con gli USA (FAZ). Ovviamente, anche se negli USA ci sono gli attentati, credo che se dovessi scegliere di vivere negli USA o in Cina non avrei dubbi: sceglierei gli USA. Il motore, però, di questa guerra finanziaria sembrano essere gli americani (Trump) e non i cinesi che hanno un fracco di problemi interni da risolvere (pensioni...), che non sono, credo, interessati a fare guerre contro altri (ma forse mi sbaglio). Comunque se Giorgetti guida la Lega in questa direzione, la guida verso una polveriera, perché anche se la Cina è in crisi, gli USA non lo sono di meno, se no, non prenderebbero questo atteggiamento aggressivo contro una potenza del genere. Nei confronti dell'Europa Giorgetti va in una linea di riforma (non uscita dall'Euro, ma cambio di politica), di fatto, però, quello che vuole (su tema migranti e su tema frontiere) equivale alla distruzione del progetto europeo. In questo modo si allinea all'intenzione di Trump e Putin che vedono nell'Europa un pericolo. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il Padre Spadaro di questo Giorgetti. Grazie (...)
per aver sollevato il problema delle due anime della Lega per i rapporti internazionali.
@ (...)
, ho imparato tanto dal tuo intervento ultimo, sui due piani giuridico e politico che si confondono nel populismo. Ovviamente non volevo mettere in dubbio che si agisca anche a livello giuridico, quando ci sono reati (porti chiusi, trattenimento in ostaggio dei migranti...), ma come ha fatto notare
@ (...)
(che non ringrazio a parte, perché è evidente che le mie riflessioni, anche se sono aggiornate dalla lettura della stampa tedesca, dipendono da quello che
@ (...)
ci ha insegnato a proposito di Bannon/Trump) il problema non è solo Salvini, ma quei 40 % che lo votano e che penseranno, se Salvini non viene sconfitto politicamente, che c'é stato un colpo di coltello che ha impedito che il grande eroe facesse ciò che riteneva di fare e che avrebbe salvato l'Italia. Visto poi le contraddizioni economiche messe in mostra dal post sui miliardi che non ci sono (...) sono tante, dovrebbe pur esserci una via per risolvere i problemi che il governo dice di risolvere e che non fa perché le proposte fatte sono irrealistiche (Quota100, flat tax...), non finanziabili ed alcune non costituzionali.
@ (...)
, davvero Salvini ha pianto in pubblico, o hai detto metaforicamente? Grazie a tutti, Roberto
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Caro
@(...)
, questo è molto interessante ed era l'idea che avevo io in testa (una Cina in crescita), anche tenendo conto del volume di affare notevole dei cinesi in Africa; ieri nella FAZ, il giornale del capitalismo tedesco, si diceva invece che la "Commerzbank" (ma altre banche pensano lo stesso) ha rivisto completamente l'immagine che aveva della Cina, che si troverebbe in un crisi tale da compromettere la "previsione di crescita" anche tedesca, che ha un volume di affari notevoli in Cina. Comunque non si tratta di miei idee - relata refero. E non ho nessun legame emozionale con esse, ma ho trovato molto interessante questi dati offerti dalla pagina delle finanze della FAZ.
Caro
@(...)
, molto importante per questo dialogo sulla Cina con te, che hai più esperienza del mondo del denaro. Dal punto di vista giornalistico è comunque, anzi con la tua tesi (la Cina sta dicendo la guerra finanziaria) è ancor più accentuata, la mia idea che identificare nella sola Cina il nemico è qualcosa di pericoloso. I continenti devono rimanere in un dialogo "poliedrico" e non far guerra agli altri dal punto di vista "sferico". Dal punto di vista filosofico ho ovviamente perplessità contro l'idea erotico platonica di una "crescita costantemente in salita"; l'ontologia cristiana non conosce questo modello. L'essere è pensato come "discesa" d'amore gratuito e solo accettando questo momento di discesa, è anche salita o crescita. Tuo, R
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