Venezia. Ieri sono stato a cena da una famiglia amica e la loro bambina di 10 anni era interessata a sapere chi era Hans Urs von Balthasar (1905-1988). Questa mattina le ho scritto una lettera che ripropongo qui nel mio blog.
Cara Maria,
ti auguro una buona settimana con con Carlo in montagna. Vorrei scriverti ancora due righe su Balthasar; il suo nome per intero era ed è Hans Urs von Balthasar (1905-1988). Ieri ti ho detto che era ed è il mio maestro che mi sostiene dal Cielo e che era forse l'uomo più dotto del suo tempo. Ha scritto tantissimo, se mi ricordo bene più di cento libri, ma era un uomo che rispondeva alle lettere di tutti, anche alle mie. La prima la scrissi quando avevo 18 anni. Quando sarai più grande potrai leggere un lungo racconto che ho scritto nel mio blog: "Libri ed altri ricordi", in cui racconto anche di quelle lettere. Ora vorrei raccontarti di due cose del grande mare che è questo uomo.
1. Il suo incontro con Adrienne; lei era un medico, lui un padre gesuita, come lo è il Papa. Hans Urs si accorse subito che questa donna era del tutto speciale. Sotto la sua guida si convertì e divenne cattolica: era prima protestante. Già da piccola aveva incontrato in una strada del suo paese nativo Ignazio, il santo fondatore della compagnia di Gesù, che aveva vissuto cinquecento anni prima di lei; l'incontro non aveva nulla di strano; quando il Cielo si apre, come si apre una via per Narnia, non succede nulla di strano (andare a bere un te nella casa del Fauno è per Lucy del tutto normale), solo che si è in contatto con un'altra dimensione della nostra realtà. Narnia è una favola, ad Adrienne capitavano certe cose per davvero. Dopo la conversione il cielo si apre come una cascata di acqua fresca e nuova. Queste sono grazie speciali: vedere Maria, la madre di Dio o Ignazio. Ma non per questo Adrienne è speciale; è speciale perché lei ha davvero amato Gesù ed ha interpretato tutto quello che accadeva come un Suo dono. Ed ha fatto compagnia a Gesù, nella sua vita e nelle sue visioni, fino nel profondo dell'inferno, dove si vedono le conseguenze di tutto il peccato del mondo (guerre, egoismo....). Era una donna gioiosa che ha saputo dire di sì a Dio in modo straordinario.
2. Hans Urs ha scritto una grande trilogia (quindici volume più uno finale) in cui cerca di dire qualcosa sull'essere donato da Dio. Dice tre cose: l'essere donato da Dio è bello, è drammatico, è vero! Tu nella tua vita hai incontrato tante cose e persone belle, non di quella bellezza incantatrice che tenta anche Lucy (me ne hai parlato quando abbiamo mangiato insieme), ma di quella bellezza gratuita, buona e vera, che vedi nel volto di alcune persone, che vedrai oggi quando arriverai in montagna.
a.) Questa prima parte della trilogia si chiama "Gloria" ed è scritta in sette volumi. Il primo è un'introduzione, in cui Balthasar fa vedere che il primo passo per comprendere il reale non è uno sforzo, ma un'attrazione, si è attratti da ciò che è bello. Poi susseguono due volumi in cui egli fa vedere, con delle monografie su sacerdoti e su laici, come il tema "bellezza" è stato interpretato nel loro pensiero. Seguono due volumi sulla filosofia in cui Balthasar si chiede come mai c'è qualcosa, invece che nulla. E ripercorre il pensiero filosofico dai primi passi in Grecia fino al suo tempo. In vero non parla solo di filosofia, ma anche di mitologia, quella che tu hai conosciuto nel mondo di Narnia. Lui parla di un antico poeta che si chiama Omero e fa vedere che queste storie mitologiche sono il primo passo culturale dell'Occidente, poi si arriva alla filosofia. Infine due volumi sulla Bibbia: Antico e Nuovo Testamento, in cui si scopre che vi è un amore gratuito e bello, "glorioso", quello di Cristo, promesso nell'AT e realizzato nel nuovo. Né aveva progettato un ottavo sull'ecumene, cioè sul rapporto tra le Chiese, ma non ha fatto in tempo a scriverlo.
b.) Nella seconda parte della Trilogia che si chiama "Teodrammatica" Balthasar tenta di comprendere il dramma tra la libertà dell'uomo e quella di Dio! Come tu sai la vita non è sempre solo bella, è anche drammatica. Non sappiamo come mai capitano certe cose, non sappiamo come mai certe persone fanno più fatica di altre; Dio è libero di creare anche una persona che combatte ogni giorno con il senso della vita e che fa fatica. C'è in inquietudine nel cuore dell'uomo che a volte è drammatica; non sappiamo come mai Dio sfidi la nostra libertà di assenso in questo modo. Ma sappiamo che lui ha voluto tutto ciò che è; certo non vuole tutto ciò che noi facciamo, ma tutto ciò che è. Questa parte della trilogia è composta in cinque volumi. Uno introduttivo in cui Balthasar ci fa vedere come nei tanti drammi scritti (teatro) nella storia della letteratura del mondo, siamo introdotti a quel dramma unico e singolare tra la libertà di Dio e quella dell'uomo ( in un certo senso diverso da quei tanti drammi quotidiani in cui si scontrano le nostre diverse volontà). Poi ci sono due volumi in cui ci aiuta a comprendere che l'uomo non si trova da solo nel dramma del mondo, ma si muove in Dio e in Cristo. Un quarto volume spiega la vita come un'azione teatrale e drammatica, in cui si vedono le profondità in cui a volte si trova l'uomo: in un abisso di paura, di incomprensione. Nell'ultimo volume che si chiama "ultimo atto" Balthasar presenta il pensiero di Adrienne, tutto ciò che ha imparato da lei, in modo particolare nel dramma più drammatico: la morte di Gesù in Croce, in cui confessa tutto il peccato del mondo e la sua discesa nell'inferno per perdersi in quel caos delle nostra cattive azioni e per liberare i morti. Nella Risurrezione Dio Padre concede al mondo il perdono del peccato confessato dal Figlio.
c.) Infine vi è una terza parte che si chiama "Teologica"; l'essere non è solo bello e drammatico, ma anche vero. In un primo volume intitolato "la verità del mondo" Balthasar ci introduce a quel dono dell'essere che è tutta la realtà e fa vedere che tutta la realtà, dalle pietre fino agli uomini, passando per gli animali e le piante, rivela l'intimità di Dio! Anche da una pietra possiamo imparare qualcosa, per esempio il silenzio! Negli altri due volumi Balthasar ci fa camminare dalla verità del mondo a quella di Dio, in un dialogo continuo con tutti: credenti e non credenti, cristiani di altre confessioni e uomini di altre religioni. La categoria del dialogo, che egli eredita da alcuni pensatori ebraici, è importantissima per Balthasar. Per Balthasar verità non è solo aletheia (rivelazione di ciò che è), ma anche emeth (fiducia in ciò che c'è). Il dono dell'essere (come ha scritto un grande amico di Balthasar, Ferdinand Ulrich) non è qualcosa in cui Dio da e non da: è un reale si! Perché Dio è il mistero del grande Si a tutto e a tutti! A noi è donata la vita per offire il nostro si al mistero di amore che si rivela in tutto! Nel volume finale extra a tutta la trilogia Balthasar non riassume tutto, ma cerca di offrire una chiave in cui si apre tutto il mistero di quello che ha scritto e vissuto.
Un grande abbracci a tutti voi e in modo particolare a te. Grazie per il tuo interesse per Hans Urs, Tuo Roberto
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