lunedì 12 giugno 2017

Uno stile ecclesiastico e intra ciellino?

Grazie a Dio ci sono ancora amici che ti fanno delle obiezioni serie. Un amico mi ha scritto in occasione del mio tentativo di fare un blog che il mio stile è troppo ecclesiastico (un linguaggio che non parla con tutti)  e intra ciellino.

Per quanto riguarda la mia vita pubblica nella scuola in Germania non lo è. Se lo fosse non avrei potuto resistere come presenza attiva in tante funzioni (responsabile delle discipline filosofia e religione nella mia scuola, sono stato presidente del consiglio disciplinare, insegnante di fiducia lo sono ancora, coordinatore del profilo cristiano della scuola) e non solo come insegnante di filosofia, religione, storia e latino in una regione con il 2 % di cattolici e quasi nessuno ciellino per 17 anni.

Il mio stile nella mia presenza in Facebook, quando scrivo in italiano, di fatto forse lo è perché scrivo per lo più nel contesto di ciellini e cattolici. Il mio gruppo chiuso dedicato ad Adrienne von Speyr usa tantissimo il linguaggio ecclesiastico, ma se uno lo leggesse con attenzione vedrà tutta la forza argomentativa di un laico che si sente laico (in modo particolare per cercare di esprimere una teologia e filosofia dei sessi che non sia solo reazionaria).

Ho cercato per quanto mi è possibile di essere in dialogo in Fb anche con giovani a cui rispondo sempre con grande impegno. L'attenzione alle persone concrete e ai miei amici è il filo rosso di ciò che scrivo.

Non bisogna dimenticare che io non vivo da 27 anni in Italia e il mio linguaggio non è vivo; lo uso solo in Facebook; il linguaggio teologico e filosofico ha in me una predominanza su quello quotidiano. Il mio tentativo più grande a livello filosofico in rete è stato quello di rendere accessibile ad un grande pubblico la complicata (ma nel cuore semplice) filosofia di Ferdinand Ulrich.

Spero che però i temi non siano solo ecclesiastici ma riguardino la mia vita. Ho tenuto per più di un anno nei Contadini di Peguy  un diario scolastico in cui non si parla quasi mai di teologia, ma di vita.

Mi rendo però conto di questa difficoltà del linguaggio ecclesiastico e per questo leggo autori come Walker Percy che mi riportano sempre di nuovo nel terreno dell'esperienza senza censure.

Ho cercato di partecipare in Facebook allo scontro di parti di CL cercando di tratteggiare vie per un discernimento degli spiriti. La mia appartenenza alla Chiesa nella forma del Movimento di CL è appunto la mia forma di appartenenza più importante (preferenziale): sarebbe molto strano se i conflitti nel Movimento mi lasciassero indifferente.

Da Papa Francesco imparo ogni giorno un linguaggio fresco ed autentico. Nella fedeltà al Papa si trova certo uno dei cuori del mio agire pubblico.

Ultimamente ho cercato di esprimermi in modo molto sintetico con le lavagne  colorate  di Facebook anche su temi politici (per esempio su Trump o l'altro giorno sull'andamento delle ultime elezioni in Austria, Olanda, Francia e Gran Bretagna).

Con l'aiuto della Redazione del Sussidiario (e in modo particolare di Federico Ferraù) credo di aver offerto quasi un centinaio di articoli che non sono né ecclesiastici né intra ciellini.

Il mio hobby delle fotografie, che hanno più una valenza documentativa che artistica, credo che facciano vedere bene come io "guardi" tutto - natura, persone, etc.

Roberto, un piccolo amico di Gesù (questa non è una definizione ecclesiastica, ma la sintesi più sintetica della mia persona)

PS Per quanto riguarda la pubblicazione nella mia bacheca in Facebook del Vangelo in tedesco, italiano ed arabo si tratta di un semplice atto di obbedienza al Santo Padre Francesco che ci invita a leggere regolarmente la Scrittura e in modo particolare il Vangelo.

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