mercoledì 6 settembre 2017

Pensieri sulla mia missione ecclesiale

Il fratello Dall'Oglio definisce così i cinque pilastri della sua missione ecclesiale (nel riassunto di Lorenzo Trombetta: 

1. essere gesuita,
2. andare nel mondo,
3. andare verso l'Islam,
4. essere tra i poveri, 
5. rimanere umile e servitore, 
partecipare alla crocifissione, "persino morire".

Ecco la mia:
1. essere della Fraternità di Comunione e Liberazione, generato però dall'amicizia tra Hans Urs von Balthasar e Luigi Giussani. Quindi con forti elementi del carisma ignaziano, che ho incontrato anche nel rapporto di amicizia con Ferdinand Ulrich, 
2. andare nel mondo - un mondo di cui non si fa parte, ma in cui si è, senza risentimento, nel senso della frase di Giacomo Tantardini: "Péguy con dolore, senza risentimento, constata che il mondo vive e prospera dopo Gesù senza Gesù". La filosofia dell'essere come dono cerca di vivere ogni momento come stupore che ci sia qualcosa invece che niente,
3. andare in Germania, in questo modo vi è certo anche un incontro con l'Islam, che fa parte della storia tedesca,
4. essere nella parte più povera della Germania, che però è uno dei paesi più ricchi del mondo, in cui si incontrano forme forti di povertà (suicidi...)
5. rimanere umile servitore e portare la croce quotidiana. 


Ciò che più mi attira, nella vita quotidiana e nella letteratura, sono forme di amore gratis. Nel testo di Swetlana Alexijewitsch, "Chernobyl. Una cronaca del futuro", viene raccontata una forma estrema dell'amore gratis. Una giovane donna incinta bacia suo marito, che come pompiere, che tra l'altro con i suoi colleghi ha salvato l'Europa, evitando che esplodessero gli altri reattori a Chernobyl, quando quest'ultimo era diventato un "oggetto radioattivo contaminato". Commenta   Swetlana Alexijewitsch: la domanda "baciare o non baciare" era infinitamente più tragica che la domanda di Amleto: essere o non essere. Le alternative di certo mondo cattolico: scelta religiosa o meno sono del tutto irrilevanti di fronte ai veri drammi della vita, degli uomini e degli animali. 

Con Chernobyl si arriva all'abisso del nulla che può essere affrontato solo con l'abisso dell'amore gratis, come viene descritto da Ljudmila Ignatenko, l'intervistata di Swetlana Alexijewitsch. 

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