Oliver Roy risponde in modo affermativo a questa domanda (cfr. il suo libro sulla "Santa ignoranza", Feltrinelli, Universale economica, 2017, 105.
Credo che sia anche necessario prendere sul serio il fenomeno descritto da Roy ed infatti sto leggendo con molta attenzione il suo libro che illumina sia la problematica del relativismo culturale fino all'annientamento di esso nel "religioso puro" dei Mormoni e dei Pentecostali che il relativismo religioso. La sua prospettiva è quella di una sociologia della religione, che sa integrare tantissimo sapere nel filo rosso della domanda della "religioni senza cultura". Ritornerò sul suo libro.
Con l'incontro con il Padre Dall'Oglio ( #Diarioscolastico ) che ho cercato di riflettere anche nella mia ultima ora di religione nella undicesima mi trovo confrontato con un tentativo di dialogo inter religioso che non è un "relativizzare la storicità della rivelazione e un dissolvere la specificità del cristianesimo in un vago ecumenismo ridotto a spiritualità senza contenuto" (cfr. Roy, 105).
Padre Dall'Oglio parte da un Cristo presente che gli chiede di amare i mussulmani: "amameli". Quindi la storicità ed attualità del cristianesimo nella figura "confessata" del Cristo vivo non sono persi.
Come ha sottolineato anche il Padre Lombardi, cogliendo un momento essenziale della missione del Padre Dall'Oglio, quest'ultimo cerca nell'AT un percorso che viene testimoniato anche nel Corano. Il Padre è Abramo, ma vi è una linea Abramo - Sara - Isacco (elezione) che deve essere confrontata con la linea Abramo - Agar - Ismael (esclusione) non con lo scopo di dire "basta alle religioni del libro" (R. Brague), ma per far vedere che l'amore di Dio coinvolge entrambe le linee. La preghiera grido di Agar nel deserto viene presa sul serio. Dio che è Amore gratis non esclude nessuno.
E il Verbo di Dio, che è il Logos universale e concreto e presente non può escludere nessuno, perché non può tradire la sua natura di Amore incondizionato: anche se noi siamo infedeli, Egli non può esserlo. È e rimane il Dio misericordioso!
Questo permette per esempio di comprendere come il dialogo con il mondo mussulmano può essere impostato senza essere un cedimento dello specifico cristiano, che non è un'idea da difendere, ma per l'appunto "bellezza disarmata" di una Persona che sulla Croce ha voluto attirare tutti a sé!
Essendo poi il Cristo persona e non un "principio" ci rinvia sempre di nuovo all'importanza delle singole persone che Wael Farouk, un "ciellino mussulmano", vuole mettere al centro del dialogo religioso versus un formalismo di appartenenza.
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