sabato 16 settembre 2017

Sulla bellezza disarmata

caro Akille Alcide, visto che vuoi una risposta al tuo delirio eccola. 1. L'unica cosa che dici di interessante è quella riguardante la "bellezza disarmata", anche se ti permetti un giudizio che non ti aspetta minimamente perché tu noi mi conosci. 2. Cominciamo però con Cristina Ghezzi; non conosco nessuno qui nel web che sia così informata come lei e a cui sanguini il cuore come a lei per la riduzione del carisma ad immondizia. Il suo rinvio al riconoscimento pontificio non è il rinvio ad un formalismo o ad un privilegio, ma ad una garanzia d'autorità (uno dei grandi temi del don Gius nel 1976) per sapere se siamo sul cammino della vita eterna. Cristina fa compagnia a Bergamo a tante persone, anche a persone che hanno perso la loro figlia. Bellezza disarmata! 3. La mia famiglia da parte di padre perde tutto con l'arrivo al potere di Tito. Diventiamo disoccupati e migranti poveri, per non perdere l'appartenenza cattolica. Bellezza disarmata! 4. La mia famiglia da parte di mia moglie perde tutto con l'arrivo del comunismo in Ungheria: un rapporto privilegiato con i gesuiti ungheresi, stato nobiliare, lavoro, villa a Budapest, etc. Bellezza disarmata. 5. Nel 2010 quando si ammazza un nostro allievo: mia moglie ed io per grazia siamo gli unici che nel disorientamento a scuola e nel paese pronunciano la parola "speranza". Bellezza disarmata! 6. Vivo da 15 anni nella diaspora più completa con 2 % di cattolici e 14 % di luterani in un mare pagano e cerco/ cerchiamo come posso di testimoniare che Cristo è vivo. Bellezza disarmata! La tua non è una bellezza disarmata, ma un arrogante giudizio su persone che non conosci difendendo piuttosto una bellezza masochista. Avrei molto di più da dire, ma vorrei vivere con gioia il mio sabato pomeriggio dopo un lavoro estenuante tra scuola, armeni e Erasmus plus. Roberto, un piccolo amico di Gesù

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