mercoledì 24 aprile 2019

Disinteressarsi a se stessi - incontro con la piccola sorella Magdeleine di Gesù (1898-1989), con una nota aggiuntiva sul libro di Recalcati, „Manteniamo il bacio“

Bodensee. Che cosa ha in comune il piccolo amico di Gesù con la piccola sorella Magdeleine di Gesù? Vivo, con mia moglie, in una casa, che se non fosse tra un fiume ed un canale, in un paesino sconosciuto, ma pur sempre con una stazione ferroviaria, se fosse per esempio in una città come Lipsia, sarebbe assolutamente impagabile. Affittiamo un alloggio ad una madre, che ha educato ed educa da sola i suoi figli, qualche volta le paghiamo qualche sua necessità, qualche volta le prestiamo soldi o non ne vogliamo, se per esempio alla fine dell’anno non sono bastati quelli che ci ha dato, ma paga regolarmente l’affitto e a volte cucina per noi. Certo se venisse una tempesta e rompesse il tetto non sapremmo come pagarlo, ma di fatto non siamo poveri come p.s. Magdeleine. 
In primo luogo abbiamo un comune amore per il piccolo fratello universale Charles di Gesù (e attraverso di lui e di altri fratelli come il padre Dall'Oglio e il padre de Chergé per il mondo islamico). Anche se ovviamente sono conscio che la piccola sorella è una donna davvero universale con incontri universali, mi rendo conto e me ne sono reso conto lavorando in questo ultimo mese alla mia biografia intellettuale, „Libri ed altri ricordi“ (https://graziotto.blogspot.com/2019/03/libri-ed-altri-ricordi-in-dialogo.html), che il Signore mi ha sempre preso per mano e che ha tessuto nella mia vita una rete di incontri davvero straordinari e che mi da la fiducia di intraprendere qui nel mio blog alcune battaglie, simili a quella che p.s. Magdeleine intraprese per difendere la sua congregazione, quando a Roma nel 1948 volevano cancellare tre punti dalle Costituzioni delle piccole sorelle, che, se cancellati, avrebbero distrutto il dono del suo carisma e l’“essenza stessa“ della sua vocazione. La mia piccola lotta contro il „sistema cl“ (ma anche contro l'ingerenza romana sul chi abbia a guidare i Memores Domini), iniziata, non da me, alcuni fa (2012) con una lettera pubblica di don Julián Carrón a „La Repubblica“, è stata necessaria e lo è, perché nella rete si vede quante persone del Movimento facciano parte di questo „sistema“ e come questo sistema sia connesso con quello ben più potente di gente come Steve Bannon. Si potrebbe obiettare che sono tutti vecchi e che prima o poi moriranno; vero, anch’io sono vecchio e prima o poi morirò, ma la fede che i giovani solo perché sono giovani faranno meglio si scontra con quella „totale diffidenza verso noi stessi“ (intesa in senso positivo) che Magdeleine consigliava alle piccole sorelle. È vero che don Carrón lavora con i giovani e fa bene ad educarli nel senso del „rischio educativo“; ognuno ha un suo compito. Con i „Contadini di Peguy“, che sono una piccola scintilla nell’universo di CL ed ancor più nella Chiesa, abbiamo cominciato ad essere una presenza profetica che mi ha portato a scrivere ieri queste righe:  

Seguire Gesù nel Vangelo - il compito profetico dei Contadini di Peguy 
Quello che vorrei dire a tutti i Contadini di Peguy e in modo particolare ai miei fratelli di CL, lo ha detto la piccola sorella Magdeleine di Gesù nel 1957 alle sue sorelle: 
Coltiva la tua capacità di giudizio e sottomettila totalmente, ma in modo intelligente, all’obbedienza religiosa. Sviluppa al massimo la tua personalità, ma unicamente per metterla al servizio di Cristo. Non a tutti sono date le stesse intuizioni, le stesse grazie, la stessa vocazione: non cerchiamo di entrare nello stesso stampo. 
Cerca invece di scoprire la tua vocazione personale, per farla fiorire nel quadro della vocazione comune delle piccole sorelle di Gesù. 

Ti verrà ripetuto spesso che la tua professione religiosa, i tuoi voti, devono necessariamente fare di te una separata, io invece affermo che la tua professione religiosa ti consacra a tutti i membri del corpo di Cristo, a tutti gli esseri umani, tuoi e suoi fratelli... 

Se vuoi donare la tua vita in modo totale, non dovrai agire diversamente dall’unico modello: Gesù nel Vangelo… Gesù fermento divino della pasta umana.
Allora, se vuoi seguire questa via, che è la sua via, forse ti tratteranno come hanno trattato me, come hanno trattato lui stesso, da rivoluzionario, e sarà molto duro resistere…
Sarà dura perché questa via, più di altre, e piena di difficoltà e di pericoli. Se ti spaventa e ti sconcerta, è forse segno che sei fatta piuttosto per una vita più inquadrata, più regolare e più al riparo delle tentazioni…
Questa via è piena di difficoltà e di pericoli, perché ad ognuna delle sue svolte, sul ciglio di tutti i suoi precipizi, non troverai una barriera, il parapetto che ti dia piena sicurezza. Per sostituirli ci vorrà una formazione solida dell’intelligenza, del giudizio, della volontà e del cuore. Ti occorrerà soprattutto un immenso amore…
Roberto, un piccolo amico universale di Gesù

In macchina ho alternato ieri alla lettura del libro della piccola sorella Annie di Gesù su Magdeleine (Bose, Magnano 2011), quella dell’ultimo libro di Massimo Recalcati sulle sue lezioni sull’amore, „Manteniamo il bacio“ (Milano 2019). Nel suo romanzo Muttersohn, Martin Walzer parla di una donna con sentimenti religiosi, che quando fa la doccia si eccita con il getto caldo dell’acqua. Recalcati nel suo libro fa vedere come non si possa ridurre il sesso all’istinto (procreazione...), che esso è anche in primo luogo pulsione. Magdeleine non parla di sesso (almeno fino alla pagina 67 del libro), ma noi lettori postmoderni del suo libro siamo un po’ tutti come la donna di cui parla Martin Walzer, anche se non ci si eccita tutti allo stesso modo; per Walzer (il romanzo di cui parliamo è stato tradotto in italiano da Francesco Coppellotti), che vive qui vicino al Lago di Costanza, la religione ha solo un valore nel senso di un „als ob“ - per cui bisogna vivere la sua forza terapeutica come se fosse vera. Niente di più lontano sia dal mio atteggiamento che da quello di Magdeleine, per cui Gesù è una presenza vera. Allo stesso tempo, però, ritengo che nella Chiesa si parli spesso come se le pulsioni erotiche, che uno gestisce come può, siano inesistenti o se esistenti che siano solo peccato. In reazione a questo atteggiamento ieri nella mia bacheca in Facebook ho scritto:  

Sesso è “tregua dal dolore del mondo” (Lacan, Recalcati); l’amore gratis è luce e speranza nel dolore del mondo. In vero il cristiano sulla questione del sesso può imparare anche dai maestri di questo mondo. Lo specifico cristiano consiste, senza dolorismo, nel vedere nella sofferenza “la speranza del mattino di Pasqua” (Piccola sorella Magdeleine di Gesù).

I grandi guru giornalistici come la Costanza Miriano quando parlano di sesso, ne parlano sempre in modo tale, che a me viene immediatamente in mente la frase di Goethe: se ne percepisce l’intenzione e si è di cattivo umore. Si è di cattivo umore, perché sublimano la presenza delle pulsioni erotiche compensandole con il potere, piccolo o grande che sia (per esempio quello sui propri fan in rete). Recalcati invece a me sembra onesto: parla dell’amore „per sempre“, parla dell’importanza dei figli, ma non nasconde che vi è uno sguardo maschile ed uno femminile sull’altro e che quello feticista del maschio, più attento al „pezzo“ di carne di una donna che alla sua interezza, fa parte della natura maschile, anche se essa si esprime a volte in modalità che non sono naturali, ma socialmente condotte (anche da lobbies di potere).  

Non ho una ricetta di „teologia dei sessi“, ma credo e voglio che quel Gesù che ci ha offerto il suo amore universale sulla Croce, per tutti gli uomini, atei o appartenenti a qualsivoglia confessione o religione, guardi e guidi non solo il nostro cuore, ma anche le nostre pulsioni sessuali, che sono presenti sempre, anche se in modo differente da persona a persona. Dovremmo imparare nel corso della vita a disinteressarsi di noi stessi, ma con la coscienza di non essere solo anima e spirito, ma per l'appunto di avere anche un corpo con pulsioni. Che un maschio non riduca la propria donna o una donna che guarda solo ad un "pezzo" che attira la sua pulsione erotica, è di fatto uno dei grandi doni che può farci Gesù, nella sua tenerezza infinita. La frase dura di Gesù che sarebbe meglio che se uno si mettesse una pietra al collo piuttosto che scandalizzare uno dei "piccoli" non riguarda in modo particolare l'ambito sessuale e comunque dare scandalo ed avere una pulsione sessuale non sono una stessa ed identica azione.  

Nessun commento:

Posta un commento