sabato 14 luglio 2018

Sull'ordinamento ecclesiale e sulla teologia - in dialogo con von Balthasar

Sull'ordinamento ecclesiale e sulla teologia

La libertà di pensiero di von Balthasar in questo ambito non consiste in una super accentuazione del lavoro teologico. Il dramma divino (un altra parola per Vangelo) si illumina nel corso della storia come avvenimento sempre attuale. Non c'è stato solo uno scossone due mila anni fa ed ora sentiamo solo la ripercussione. Lo spirito agisce ora nella "Chiesa dei credenti" (cfr. TD, II,1, 89). Quindi agisce in ciò che Papa Francesco chiama il "popolo fedele".

Il popolo fedele e non i teologi sono l'attore principale della libertà ecclesiale. Ciò non vuol dire che i teologi non contino, anzi lavorano per illuminare la totalità dell'avvenimento cristiano. Mentre il magistero agisce a partire da una comprensione di essa.

Il magistero non è visto da Balthasar come quello che dice sempre di no o reagisce quando ci sono dei pericoli, ma certamente esso ha un sensorium per comprendere dove ci sono dei pericoli. Il compito del magistero non è quello di presentare una teologia sistematica ortodossa, neppure quello delle "formule teologiche", ma del valore che esse hanno in un determinato contesto, che sarà sempre quello dell'oggi salvifico. La stessa frase, spiega Balthasar, detta da Agostino o da Giansenio, può avere un altro valore.

Non è necessario neppure che Il Papa sia teologo; il suo discernimento magistrale può essere visto dall'esterno come "novità papale", mentre dall'interno mette in evidenza qualcosa che da sempre era Vangelo ed apparteneva all'attualità del dramma divino che si auto interpreta oggi per la salvezza del mondo!

Questo Papa ci sta facendo riflettere con ancora più conseguenza dei suoi predecessori sulla verità della misericordia divina.

Per quanto riguarda la Scrittura e la completezza del canone Balthasar ha una lettura dinamica: la Scrittura e la Storia procedono insieme. La Bibbia è testimonianza di una Parola che non ha mai finito di interpretare la Storia nella sua profondità e il procedere della Storia ci apre a prospettive che erano contenute nella Parola ma non ancora esplicitate in tutta la loro profondità.

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