Lipsia. L'arcivescovo di Milano ha usato una parola importante ultimamente, quella della "militanza", chiedendo che essa si trasformi in quella del "dono di sé", se mi ricordo bene l'espressione letterale della predica. Ma il suo spirito è chiarissimo. In un un mondo in cui le evidenze sono perse (don Carrón), la militanza non serve a nulla, anzi è dannosa e nella situazione drammatica in cui si trova la "nostra madre, la chiesa gerarchica" (Ignazio di Loyola) testimonia una totale mancanza di senso della realtà. Perché la crisi in cui si trova la Chiesa gerarchia è stata causata anche ed in modo particolare dai "militanti". Che vi sia anche una militanza di sinistra e verde, per esempio qui in Germana quella del settimanale, "Der Freitag", che rasenta e supera l'idiozia senza alcun gusto culturale ed umano (sul rapporto uomo e donna, ma ancor più sul rapporto della nostra cultura democratica con Cristo...) non mi consola per niente: la nostra militanza romano cattolica, in vero, in questo tempo, né romana né cattolica, ma solo reazionaria sta facendo sufficientemente scandalo a quanto di bambino vi è ancora nella mia anima - purtroppo non molto.
Un amico mi scrive che la mia posizione su Formigoni (1) è troppo dura - l'unica cosa impressionante in questo giudizio è la sua assoluta mancanza di senso critico e reale. Pian piano le carceri si riempiono con quelle persone della nostra storia che in quello che dicono e fanno (e non solo hanno detto e fatto) non hanno minimamente un senso di ciò che c'è scritto nel Vangelo, per esempio nella pagina di oggi nel rito romano: Gesù non trasforma le pietre in pane, anche se potrebbe; non adora il potere del diavolo che ci ha messo a disposizione per esempio la Lombardia e non si getta dal monte per vedere se gli angeli lo prendono al volo. Gesù va con i suoi santi sulla "piccola via". Noi di Comunione e Liberazione abbiamo giustificato (e giustifichiamo) persone che hanno abusato del loro ministero sacerdotale per abusare bambini e verosimilmente hanno abusato del loro potere politico per sostenere la gente del proprio club. A livello di Chiesa nel mondo è successo di tutto: dall'abuso del potere alla violenza, alle forme più disastrose di clericalismo - è la crisi non è per nulla superata.
Alcuni giornali liberali in Germania hanno fatto passare l'idea che anche il discorso del Santo Padre alla fine dell'incontro romano con i vescovi sugli abusi fosse all'acqua di rosa ed ovviamente ci sono i militanti liberali (rosso verdi) che si chiedono se debbano uscire da questa chiesa perversa, quasi loro fossero del tutto puri. Rimango dove sono, anche se la mia appartenenza alla Chiesa è una reale storia di amore e di tenebre, ma non sono disposto a chiamare le tenebre luce. Come mi ha scritto un altro amico, che sta scoprendo il messaggio di Papa Francesco (il grande pontefice che sa unire come ci ha spiegato Riccardo Cristano l'idea democratica di cittadinanza con un reale senso religioso come si è visto nel dialogo con il grande Imam Al Tayyeb) , sono contento di essere nella Fraternità di Comunione e Liberazione, ma non ho intenzione di fare sconti a nessuno ( e neppure a me). Se avete paura di bruciarvi, evitatemi - quello che potere fare è aumentare la mia solitudine, che il Signore ha temperato con buoni amici e con una preziosa famiglia; e poi come dice Duns Scotus: solitudo pertinet ad personam!
Sant'Agostino nelle sue Ex ennarationibus in psalmos (Ps 60, 2-3; CCL 39, 766), seguendo il Vangelo ci da i criteri per comprendere in quale momento ci troviamo nella storia della Chiesa che ci è dato di vivere: perché è triste il mio cuore, riflettendo sulla Chiesa? "Ostendit se esse per omnes gentes toto orbe terrarum non in magna gloria, sed in magna tentazione". Se Cristo si è trovato nella tentazione - è chiaro che anche noi non possiamo che trovarci nella tentazione e che la Chiesa sia tentata. "Namque vita nostra in hac peregrinatione non potest esse sine tentatione". Detto questo bisognerà dire con Walker Percy - uno degli scrittori cattolici, che mai una casa editrice cattolica pubblicherebbe, perché troppo esplicito (qui nel mio blog si trovano alcune tracce di lui) sulla questione del sesso e del potere, ma che sia in Germania che in Italia è stato tradotto da editrici di sinistra come la Suhrkamp o la Feltrinelli - che non dobbiamo perdere la speranza, anche se l'abisso di abuso di potere in cui ci troviamo è spaventoso. Agostino sa, come lo sa il papa, che dietro a questo abisso di male, c'è l'opera di Satana. Per questo ho preso sul serio l'invito di Papa Francesco, che ci ha invitato a pregare la preghiera all'arcangelo Michele, che ho imparato a memoria e prego quasi ogni giorno (il divina virtute nella preghiera si riferisce a Cristo: solo con la sua forza può l'arcangelo Michele sconfiggerebbe il diavolo). Non dobbiamo dimenticare che la luce e la speranza della chiesa è Cristo - la luce della Chiesa è quella della luna nei confronti di quella del sole Cristo. E qui c'é la nostra speranza: "Si in illo (in Cristo) tentati sumus, in illo nos diabolum superamus" (Agostino).
Ma Cristo non è legittimazione dei pseudo puri a cui tutto sarebbe permesso, ma Colui che sulla Croce ha confessato tutto il peccato del mondo! Anche il nostro - senza disgiungere tra loro e noi, perché siamo tutti una comunità di peccatori, che quando non esageriamo nel peccato ciò succede solamente perché qualcuno (per mia moglie e me Ferdinand Ulrich), ed in un ultima istanza Maria, ha gettato il suo manto di santità su di noi!
PS Un capitolo a parte è l'arroganza delle riflessioni sulle chiese sorelle, come quella di Tempi sulla chiesa luterana in Norvegia. I guerrieri culturali cattolici farebbero meglio ad occuparsi delle faccende loro.
(1) Un amico mi ha mandato questo ritratto di Roberto Formigoni, scritto da Gaia Carretta, che metto qui per onestà intellettuale ed umana:
http://www.vita.it/it/article/2019/02/27/chi-e-roberto-formigoni-il-ritratto-di-gaia-carretta/150793/?fbclid=IwAR2obwOFil5Oe5eoRKQX0Y9RwK2sZMPvnQ9Fc1Y0w3AinMVuhi_t6XzkEmY
Bello e giusto!
RispondiEliminaGrazie. Bruno. In una nota ho aggiunto un link di un comune amico, per onestà intellettuale ed umana, di Gaia Carretta, su Roberto Formigoni.
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