Abbiate il coraggio di "uccidermi" (1) (anche solo nel senso di depennarmi dalla vostra lista di amici).
Lo so che vi sembro pazzo, pazienza!
Non riuscite a conciliare nella vostra testa che un cattolico dia dell'imbecille ad un vescovo, prenda sul serio la frase di una ragazza (Etty Hillesum, uccisa a Auschwitz) sull'orgasmo delle donne (ma che desidera anche come Etty stessa uno sguardo "oggettivo", cioè vergine e caldo su di sé), voti PD, non ami Donald Trump (già la mia mamma che sopporta con pazienza e gioia la sua cecità in un occhio è per me un più grande eroe del pagliaccio americano). Abbia paura di AfD (in Germania) e "5Stelle" (in Italia) ed abbia paura con il Papa di una guerra atomica. E che quando fa il bagno nel Mediterraneo non pensa più come faceva da bambino: finalmente vacanze, ma ad un cimitero di cui politici come Salvini portano in prima persona la responsabilità.
Sappiate che è la stessa persona che si alza alla mattina e per primo da un bacio ai piedi di Gesù, nella croce che mi aveva regalato il mio primo parroco, dice le Lodi prima di mettersi al computer, perché sa che solo Cristo salva il mondo. Che pubblica il Vangelo in tre lingue in bacheca come primo atto del suo uso di Facebook. Che si commuove quando si inginocchia davanti alla tomba di Balthasar e post mortem il don Gius gli offre la sua paternità. Che lotta come un leone quando i suoi amici soffrono. O che si ricorda di tante cose che gli vengono raccontate: un marito che non ha più lavoro, un bambino difficile in famiglia, una persona malata... Che legge un libro sugli inuit, perché glielo presta un bidello amico e che lo sente più amico di tanti colleghi.
Sappiate che sono anche uno che andrebbe a pulire i cessi in Vaticano e smetterebbe subito di insegnare, se il Papa me lo chiedesse. Perché mi commuove questo uomo, che sa di essere un peccatore e che sa che Gesù e non lui salva il mondo! E che fa ciò che Gesù gli suggerisce.
Ora prendete le conseguenze di tutto ciò. Da quando Antonio Socci, che da un certo punto di vista mi è più simpatico di certi vescovi, perché la sua lacerazione per la figlia la sento anche mia, attacca (non critica, perché questo può essere necessaria) il Papa non lo leggo più, ma non vado però neppure nella sua bacheca a dirgli che è un'idiota o un pazzo.
Non fatevi neppure ricattare da me se vi ho detto che non dobbiamo dare scandalo e per questo sarebbe meglio rimanere fedeli ad un certo gesto: l'unità la dona Cristo non Graziotto, che è e rimane solo
Roberto, un piccolo amico di Gesù!
PS Come mi ricorda l'amico Sandro: "Non è detto che ogni nostra mossa sia giusta (anzi, sicuramente, tante saranno sbagliate) ma che Cristo ci mantenga sul sentiero (scosceso ed accidentato) che porta a Lui.
Buona giornata e buona strada".
(1) È una delle prime frasi che mi disse Ferdinand Ulrich.
Nessun commento:
Posta un commento