Sulla fedeltà alla Chiesa - in dialogo con #LuigiGiussani
Ho già parlato nel marzo dell'anno scorso del capitolo "il ministero ordinario della Chiesa" del "Percorso" di don Giussani sulla Chiesa, che sarà oggetto della prossima scuola di comunità.
Qui vorrei sottolineare brevemente alcuni piccoli passi di riflessione.
1. Non esiste in don Giussani la possibilità di vivere la fedeltà alla Chiesa senza fedeltà al Papa, che è il criterio ultimo per verificare se si stiamo seguendo o meno.
2. La tradizione è vita! Don Giussani lo fa vedere rinviando a due grandi maestri del pensiero cattolico: il padre gesuita de Lubac e il beato cardinal Newman. Vita è sempre un "conservare" ed un "attualizzare". Non una "gnosi" (teologia, esegesi...), ma la vita nella Chiesa permette di essere nel corso di questo fiume che è la tradizione.
3. Non vi è in Don Giussani nessuna simpatia per forme di "soggettivismo", neanche di soggettivismo vescovile, per questo sottolinea in continuazione che la fedeltà ai vescovi vale se sono in unità con il pontefice.
4. Vi sono dei gruppi nella Chiesa, gli stessi che dicevano che Balthasar era un eretico e che Dio lo aveva fatto morire tre giorni prima di ricevere il cappello cardinalizio perché non voleva che un eretico sedesse nel collegio cardinalizio. Che ora dicono che il cardinal Ratzinger/ Papa Benedetto XVI è un eretico. Non ho intenzione di amplificare le loro posizioni. MI basta dire che lo scontro che ora viene vissuto nella Chiesa non è una novità assoluta e che le posizioni che si scontrano non sono equidistanti dalla verità. Tutte hanno un "momento di verità", ma alcune contribuiscono alla vita del corpo ecclesiale, altre alla sua malattia.
5. Nell'Esortazione apostolica "Amoris laetitia" non vi è nessun tradimento della dottrina, ma un suo sviluppo a livello di discernimento personale e una diversa concezione delle conseguenze che si devono tirare a livello di disciplina ecclesiale (Rocco Buttiglione) da certi atteggiamenti.
6. Mi si riempie il cuore di tristezza a vedere i tanti che vengono usati da potentati ben più forti di loro (Introvigne) e che si sveglieranno un giorno vedendo che la gnosi più soggettiva (amplificata dalla rete) ha tolto loro l'unico criterio che noi cattolici romani dovremmo custodire come il criterio e metodo più caro per giungere a Cristo e alla vita eterna: ubi Petrus, ibi ecclesia. Ubi ecclesia, ibi vita aeterna!
Roberto, un piccolo amico di Gesù nel giorno dell'Epifania
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