giovedì 11 gennaio 2018

Monsignor Negri è un problema per la Chiesa e per il Movimento - non l'unico purtroppo!

Monsignor Negri è un problema per la Chiesa e per il Movimento - non l'unico purtroppo!

Nella rete si vede in modo particolare lo stato di crisi in cui si trova la nostra Chiesa in Italia e in modo particolare il mio amato movimento di CL, la "storia particolare" a cui il Signore mi chiede di far parte. Nell'ultima diaconia centrale di CL, mi hanno detto, che si è cominciato a vedere la rete come un "luogo" in cui tante persone passano molte ore della loro giornata.

Un grande gregge che ha bisogno di una guida! E di tanto discernimento degli spiriti. Faccio un esempio. In una bacheca di un'amica ho letto un commento in cui la si attaccava per il suo giudizio allarmato su Mons. Negri. Chi l' attaccava argomentava così: è un ministro di Dio, quindi non lo si può criticare ed offendere.

Dalla scuola di comunità ho ben presente questo criterio: si deve obbedire ad un vescovo se è in legame con il Papa. A parte il fatto che Mons. Negri non è il mio vescovo, rimane il fatto che la sua posizione sul Santo Padre è molto ambigua.
Avendo ricevuto la cresima mi è lecito ricordare anche ad un vescovo quale sia il contributo che sta dando a questo momento della storia della Chiesa che stiamo vivendo.

Non sto parlando di una persona che non conosco e che non ho amato, ma di una persona che conosco e che ho amato (e che amo, perché in Dio non posso far altro che amarlo). Questo però non c'entra. C'entra invece il fatto che il Movimento nella rete è senza guida e che non è bene che don Carrón non prenda posizione, non solo dicendo per chi sta, ma anche dicendo per chi non sta!

Suppongo che il motivo per cui non lo faccia sia quello di non spaccare l'unità nel paese di origine di CL, ma in vero questa unità non c'è!

Credo che don Carrón dovrebbe intervenire e vietare a Mons. Negri di farei in nome del Movimento scuola di comunità a Milano; la regola di san Benedetto è molto dura con chi fa cose del genere e l'abate non può non intervenire, sebbene in preghiera e con tatto. E nello spirito della "bellezza disarmata". Come ho detto già nella mia bacheca il vero maestro di Mons. Negri non è don Giussani, ma il cardinal Siri. Un libro di quest'ultimo mi fu regalato da don Negri (allora non era ancora vescovo), quando lessi le critiche ignobili contro padre de Lubac scrissi del tutto triste e sconvolto a Balthasar, che mi rispose: Siri è stato sempre un imbecille e lo è ancora (allora viveva ancora). Comportarsi come fa Sua Eccellenza e dire le cose che dice in modo particolare contro il Santo Padre (o con ambiguità profonde tra ciò che dice in pubblico e ciò che dice tra i suoi) è segno di imbecillità.

Come è segno di imbecillità vedere nell'Islam il nemico. Non si può considerare nemico una comunità di più di un miliardo di persone. E non è vero che la Chiesa abbia ceduto terreno all'Islam, piuttosto è vero che tanti fratelli mussulmani e tanti fratelli cristiani muoiono uccisi da terroristi, che non hanno nulla a che fare con la santità di Dio!

Troppe persone in Cl sono innamorate delle proprie analisi, anche al cospetto del cimitero in cui è stato trasformato il mare mediterraneo, sei confrontato subito con un'analisi . Come se il compito di laici cristiani sia quello di fare analisi.

L'unico compito del laico cristiano è fare il cristianesimo e come cattolico si contribuisce a farlo seguendo il Papa, senza ambiguità!

Roberto, un piccolo amico di Gesù

PS Sarebbe stato molto meglio se non avessi letto con attenzione l'intervista.

Roberto Graziotto L’intervista di monsignor Negri da cui questa idea è presa è tra l’altro un esempio di ignoranza incredibile; prima di averla letta supponevo che fosse un imbecille, per il motivo stesso che l’aveva data. Dopo averla letta mi sono accorto che lo è davvero. Per esempio non sa nulla di Aparecida, non sa nulla che la Chiesa latino-americana è stata quel luogo in cui l’idea di sinodalità è nata.
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Roberto Graziotto Come ha detto Cristina Ghezzi nella sua bacheca ha voluto dargli del dittatore, che poi tra l’altro è una delle accuse che qui in Germania fanno le persone tradizionaliste al Papa.

Ecco una mia risposta più dettagliata sull'intervista:

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13296906/vaticano-papa-francesco-intervista-monsignor-luigi-negri-libero-chiesa-piegata-islam-sinistra.html#.WlUM7eckRc4.facebook


Roberto Graziotto Sulla prima risposta: Mons. Negri dice che il papa solo nella prima parte del suo pontificato ha criticato il laicismo, che tutti vediamo. Io vivo per esempio in una zona del mondo con 2 % di cattolici, 14 % di luterani e il resto di senza confessione ecclesiale. In questo mondo cerco di vivere e testimoniare il cristianesimo e mi sento sorretto da tutto il pontificato di Papa Francesco. Non solo da una sua prima parte e questo per il semplice fatto che egli presenta un atteggiamento non solo di "confronto", ma offre un metodo per incontrare e dialogare con tutti.
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Roberto Graziotto Sulla seconda risposta: ho lo stesso augurio.
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Roberto Graziotto Sulla terza risposta: parla dei due grandi pontificati di Papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Ritengo che il pontificato di Papa Francesco non sian meno grande. Cerco da 15 anni nella diaspora di non arrendermi all'anticristianesimo, ma non in primo luogo quello della "mentalità dominante", ma quello in me, quello così poco disponibile all'amore gratuito per tutti. Anch'io non sono ottimista, ma neppure pessimista. Tengo conto della speranza cristiana, che non è ottimismo. Ottimismo è wishful thinking.
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Roberto Graziotto Sulla quarta risposta: dice che il Papa viene strumentalizzato e che la sua denuncia iniziale perde forza. La connivenza che Mons. Negri la vedo anch'io. In quei cristiani che votano Lega o Berlusconi.
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Roberto Graziotto Sulla quinta risposta non ho obiezioni: la fede si comunica con una testimonianza, che ha volte neppure si vede.
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Roberto Graziotto Sulla sesta risposta: chi fa patti con il secolarismo e cosa significa ciò? E chi non fa i patti con il secolarismo? Con quale secolarismo? Con quello di Trump, che parla di paesi come Haiti come "nazioni del buco della merda"? Con quale precisamente?
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Franco Caron Com quello che possiede la stampa, che fa il lavaggio del cervello, chi ovviamente non è criticato dalla stampa...il potere by definition non viene criticato, non è il caso di trump infatti... qs è un ottimo criterio che puoi applicare... il Giuss lo chiamava pensiero dominante, si lottava contro non ci si adeguava..ma forse qlcosa è cambiato...
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Roberto Graziotto Il Gius è morto dodici anni fa. Chi è il "pensiero dominante" (categoria della scuola di Francoforte) oggi?
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Roberto Graziotto Sulle risposte riguardanti l'Islam. Mons. Negri ha una visone dell'Islam che è la riduzione di una grande religione agli aspetti settari di essa. Non vi è nulla della grandezza di giudizio di un padre Dall'Oglio, di un padre Christian, ucciso dagli islamisti.
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Roberto Graziotto Sulle risposte riguardanti l'immigrazione: chi apre le porte come fosse una festa? Cosa ha da dire Mons. Negri sui 15.000 morti nel mare Mediterraneo? Il Papa ha la grande funzione di farci capire i diversi, dice Mons. Negri, ma è il grande cardinal Biffi che ci fa comprendere di non essere in esilio nella propria civiltà (ma che significa ciò?)
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Roberto Graziotto Sulla risposta sul Natale, Cacciari e la pseudo confusione tra il migrante e Cristo mi sono già espresso in altra occasione. Comunque qui siamo nel cuore dell'imbecillità di cui parlavo.
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Roberto Graziotto Sulla risposta riguardante l'identità forte: Cristo ho assunto la "forma di schiavo" e non ha considerato la sua uguaglianza con Dio come un tesoro da custodire gelosamente. Per quanto riguarda le domande: il problema non è difendere il pontefice dalle strumentalizzazioni, ma come difendere Mons. Negri da esse, cioè da quelle che ispirano tutta l'intervista, che io come vescovo non avrei mia concesso, perché essa non poteva che essere manipolata. Etc. Adesso basta!

3 commenti:

  1. Non mi sembra che Mons. Negri sia così pericoloso:
    1) perché continua infaticabile a parlare di Cristo.
    2) perché ama CL tanto che, appena libero da incombenze "curiali" ha scelto di tenere una Scuila di Comunità, mi risulta confrontandosi prima con la direzione del movimento, quando poteva nenissimo evitare e continuare solo a fare libere conferenze
    3) perché fedelmente sempre ci indica la strada di cultura, carità, missione, invitandoci a guardare sempre la realtà con un giudizio, liberi dall'esito di quello che mettiamo tentativamente in piedi, ma mai tranquilli.
    4) non l'ho mai sentito dire una sola parola contro papa Francesco, ma piuttosto contro la strumentalizzazione che molti ne fanno
    5) riguardo al confronto, dice sempre che non si può che partire da una identità, che è la medesima cosa che mi sono sempre sentito dire da don Giussani
    6) riguardo all'Islam non ha una posizione così semplicistica, come la descrivi tu, innanzitutto mettendo in chiaro la distinzione tra cristianesimo e islam, mentre adesso si tende da più parti a parlare di "quasi" identità, di indifferenza, di equivalenza: ma il cristianesimo non è una teoria, ma innanzitutto un incontro;
    ti inviterei poi a prendere in considerazione ciò che al proposito diceva san Giovanni Paolo II°

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    1. Ho risposto nel post stesso in modo più prolungato a ciò che dice mons. Negri nell'intervista.

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  2. Condivido il commento di Giorgio Canu, anzi, vorrei aggiungere quanto grande sia il tradimento di coloro che stravolgono il pensiero di Giussani, che tradiscono quello dei Papi Santi , che interpretano la Misericordia con l'ostracismo di chi non è allineato, di chi si dimentica , in nome dell'amore, di difendere la vita, la famiglia, il matrimonio, di chi non lotta contro i poteri che vogliono questo tipodi immigrazione.
    È un disegno lucido e stranamente buonista quello si oppone a Negri.
    Ma è lui uno dei profeti del nostro tempo, un servitore fedele di Cristo...."..gli altri sono esperti nel seguire zufolando il grande maestro di un'orchestra stonata.

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