sabato 17 marzo 2018

Così uccidi o Dio la speranza dell'uomo? - in dialogo con Erich Przywara

Ieri un ragazzo nell'ottava classe (14 anni) racconta una barzelletta, ai suoi compagni di classe, non a me (l'ora di lezione non è ancora cominciata), io l'ascolto per caso. Ha la Germania accolto più profughi di tutti gli altri paesi europei?  Si, risponde una personale dialogo fittivo della barzelletta. No, riprende colui che aveva posto la domanda. Il mediterraneo ne ha accolti di più. 

Ho messo una foto della UNICEF nella mia bacheca come "Hintergrund" - solo qualche reazione. Il mondo cattolico è occupato con il gossip mortale della "nuova bussola quotidiana" sull'ultima lettera di Benedetto XVI, non ha tempo per i veri drammi del mondo. 

Golo Mann nella sua storia della Germania, nel capitolo su Metternich, dice due volte, che le forze conservative erano occupate a combattere contro forze rivoluzionarie, che però negli anni venti del XIX secolo non erano per nulla pericolose. I giovani che si raccoglievano in associazioni nazionaliste non erano all'altezza di essere un reale pericolo per l'ordine europeo che Metternich voleva difendere, neppure in modo fanatico, perché in fondo egli stesso era "liberale", dice Golo Mann. 

Meditando una pagina sulla passione non corro il rischio di proiettare un periodo liturgico ad una storia che in fondo non sarebbe così pericolosa come l'espressione "terza guerra mondiale a pezzi" fa pensare? O con Walker Percy non siamo forse tutti nostalgici di catastrofi? Walker Percy lo diceva nel secolo scorso, facendo parlare un cattivo cattolico poco prima della fine del mondo. 

No, non esageriamo! Siamo su una polveriera, lo dimostra la barzelletta del mio studente dell'ottava classe. I morti nel Mediterraneo, i morti in Africa, in Siria, in Venezuela...si inseriscono il quel grido di Gesù nella passione: Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato? (Il padre Przywara usa un'altra traduzione che non chiede perché, ma come). 

Sembra che Dio ci abbia lasciato soli e che abbia ragione chi ci prende in giro con un: si fida di Dio? Allora vada da Lui per essere salvato. 

Quanti fratelli uomini, come nelle battaglie ideologiche del ventesimo secolo, vivono una vita di orrore? Ieri don Federico Picchetto ha posto l'attenzione alla bambina che dormiva in una valigia in fuga da Goutha. Già solo questa foto è un grido di dolore dall'inferno in cui nemmeno un "congiuntivo" ci aiuta ad avere speranza: e se ci fosse una speranza dopo l'inferno? No, c'é solo l'inferno e tanti uomini della propaganda dell'egoismo collettivo più feroce e volgare - così dice la notte in noi. 

Riguardiamo in direzione di Cristo Crocifisso.  Ed una voce del tutto inaspettata ci raggiunge per dire che Dio non uccide la speranza, ma si fa uccidere per essa, che nella notte oscura si intravede l'alba: 

"Amico mio, Dio è presente, molto più vicino di quanto tu pensi. Il mattino si avvicina. Toccalo e non mollare la presa delle tue mani indurite: non Ti lascio, Tu mi benedirai" (Padre Przywara).  

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