venerdì 23 marzo 2018

Lettera aperta a don Julián Carrón - perché rimango in CL

Caro don Carrón, 
non Le scrivo personalmente, anche perché essendo uno dei tantissimi membri della Fraternità, riceverei al massimo una conferma che la mia lettera Le è arrivata (cosa ovvia e su cui non vale neppure la pena di discutere). 
Le scrivo pubblicamente anche perché ovviamente vorrei che non solo Lei, forse Lei in vero come ultimo, leggesse la presente. 

1. Ultimamente ho pensato - ormai ho quasi 58 anni - che quasi tutti i rapporti sono rapporti di potere, piccolo o grande che sia. È una confessione forse un po' amara per chi come me crede nell'Amore gratis. E come consiglia Hölderlin, quando si tratta di rapporti di potere, è meglio non fare vedere punti deboli. Parlare sempre e solo in positivo e non fare mai alcuna critica - questo è il miglior metodo per comportarsi quando è in gioco il potere. Certo chi lo ha può fare anche il bel e brutto tempo, ma non a lungo, perché anche lui è involto nella dialettica servo e signore e questa non può che capovolgersi. Critica significa che tu vuoi un processo di giudizio, appunto di critica e uomini di potere non vogliono processi di giudizio, ma solamente rafforzare la propria posizione di potere.  

2. Anche nel vero amore non c'é bisogno di giudizio, almeno nel senso che non c'è bisogno di aver ragione. Chi ama non vuole aver ragione, ma trovare una ragione per vivere. Allo stesso tempo l'amore è un continuo processo di giudizio e di vero "atteggiamento di confessione" (Adrienne) e non è per nulla detto che i primi arrivati sappiano meglio di chi viene all'ultima ora che cosa faccia parte del cuore della storia che stiamo vivendo. Quello che vedo nel Movimento è un luogo in cui si fanno tantissime iniziative, in cui però non vi è per nulla tempo per questo processo di reale giudizio che è l'Amore gratis. Lo vedo perché anche tra i responsabili della Fraternità  quasi mai, forse mai, qualcuno viene a cercarti come fa Gesù con la pecorella smarrita, anche quando sanno che stai vivendo un momento difficile nel lavoro o in famiglia. O se lo fanno lo fanno per farti una predica, non per interagire con te da cuore a cuore. È vero però che se li cerchi tu, qualcuno di essi (pochissimi) ti prendono sul serio o almeno ci provano. 

3. Lei mi potrà con ragione dire che come si vede in Tracce ci sono tante testimonianze grandi. Vero, ma è anche vero che anche li, quasi mai si vede quella solitudine di cui parla Sant'Ignazio (il solus cum solo), ma sempre si leggono in qualche modo storie di successo (gente che partecipa alla scuola di comunità, che fa la caritativa...)  Lei mi potrà anche con ragione dirmi che la vera solitudine va per l'appunto portata e che è una grande grazia. Ed è così. Ma anche il Signore ha desiderato nella solitudine di avere qualche fratello che pregasse con Lui. Le auguro per i prossimi Esercizi della Fraternità, a cui Deo volente verrò come faccio da anni, di trovare parole che siano una vera compagnia anche per chi "porta" la solitudine del "solus cum solo" - perché solo Dio ha salvato e può salvare la mia anima e così l'anima di tutti.

Con grande amore e stima per il Suo amore e stima per il nostro Santo Padre.
Roberto 

PS
Mi permetta ancora una parola sulla situazione politica in cui ci troviamo in Europa. L'unica speranza reale a questo livello sono le istituzioni create da donne e uomini che avevano visto e vissuto il dramma della seconda guerra mondiale. Queste reggono. Vi è però un aggressivo attacco di forze fondamentaliste e cristianiste (Steve Bannon né è forse il portavoce e il coordinatore principale) di cui tanti cattolici si fidano per difendere una presunta tradizione cristiana. Questo attacco può essere affrontato solo con la "bellezza disarmata" di cui Lei parla. Ciò però non toglie il fatto che le cose vanno chiamate per nome. A livello politico mondiale mi sembra che Papa Francesco sia l'unica presenza politica che cerca di frenare l'apocalisse incombente (Cfr. Padre Spadaro "Il nuovo mondo di Francesco"). Il mondo cattolico spesso vive del fascino dell'imperatore (Trump, Putin...) e cerca nell'imperatore la salvezza. Io rimango in CL perché ho bisogno non dell'imperatore, ma di Cristo presente in una storia concreta. 

Preghiera

Guariscimi!
Guariscimi, Signore.
Io sono cieco, non vedo la tua volontà,
ignoro in mille cose ciò che tu vuoi da me,
non vedo la tua bellezza e non vedendoti
non ti amo abbastanza.
Illumina i miei occhi, o mio Dio,
guarisci la mia cecità,
fammi vedere la tua volontà
e contemplare la tua bellezza.

Io sono anche zoppo, o mio Dio:
guarisci i miei piedi deboli;
non ho nessuna forza per venire a te
quando tu mi chiami,
per camminare nelle tue vie,
per mettere in pratica
il cammino che mi mostri.
Trascino le gambe
e zoppico miseramente nel seguirti,
e appena tu mi carichi con la più piccola croce,
non soltanto la trascino, ma la lascio cadere.
O mio Dio, guariscimi da questo barcollare:
fa' che corra dietro di te,
seguendo l'odore dei tuoi profumi,
anziché trascinarmi
zoppicando al tuo seguito.
- fr Carlo di Gesù - Nazaret, 4 aprile 1898

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