Lipsia. Succede che i "cristianisti" o ti educano o ti insultano. All'idea che uno possa condividere un post, critico contro l'attuale ministro della famiglia Fontana, di cui non si condivide tutto o che forse uno potrebbe informarsi, senza arroganza, su quali siano i motivi per cui uno lo faccia, sembra difficile arrivarci. Poi ci sono anche le persone che ti stimano e che si scandalizzano (queste sono le persone con cui vorrei parlare con questo post).
Ci sono anche le persone della tua Fraternità, che appena ascoltano cosa dica il presidente della Fraternità stessa da anni sul tema, seguendo il fondatore don Giussani, ma conoscono direttamente o indirettamente, tutti i criteri di un Fontana o di Costanza Miriano e co. e che pensano che sei un caso perso o che ti mandano al diavolo o che danno dell'ateista massone, etc. Il tutto è abbastanza divertente, a parte le offese forti.
Sembra difficile far capire che l'entusiasmo per chi predica (come l'attuale ministro della famiglia in un video del 2017 che abbiamo messo dai Contadini), la difesa dalla minaccia islamica , dalla minaccia del relativismo, dalla minaccia del mercato dei profughi, etc... sia del tutto lontano da chi segue il Santo Padre; i temi di Fontana non sono i miei e non commuovono il mio cuore, anzi lo adombrano (1).
1. L'Islam è una religione con un miliardo e mezzo di aderenti, parlare di "invasione islamica" è un modo offensivo, come era offensivo il modo con cui Hitler parlava degli ebrei in "Mein Kampf". Suppongo che il ministro Fontana non abbia simpatia per Hitler, ma usa un vocabolario che presuppone l'identificazione di un nemico e lo identifica con la minaccia islamica. Le associazioni con altro ("Mein Kampf") non sono accidentali.
2. Io sono papà di due ragazzi, una ragazza e un ragazzo, ed ho una moglie e non un marito, ma non ho bisogno per difendere la mia esperienza famigliare di lottare contro un nemico, che lo è solo spesso nella mia testa. Credo che nella testimonianza della mia piccola famiglia (speso aperta a diverse forme di accoglienza) che agisce anche in ambito pubblico (scuola...) abbiamo la possibilità di offrire una presenza che davvero aiuti a superare quel calo di evidenze di cui parla da anni Don Carrón.
3. So per esperienza che avere una mamma ed un papà è una cosa molto importante per l'educazione dei figli e conosco tutte le argomentazioni di psicologi al riguardo, ma so anche che ci sono tantissime famiglie "naturali" che offrono un ambiente di dolore e conflittualità ai bambini e che il tentativo di sorreggerle richiederebbe una grande azione di caritativa. Mia moglie l'altro giorno mi ha detto: occupandomi di quel ragazzo o ragazza di una famiglia ricca faccio ogni giorno ore di caritativa. Questa crisi delle famiglie non è dovuta all'esistenza di coppie di omosessuali, ma da un individualismo nichilista che sta distruggendo le famiglie e quindi sarei un po' più cauto nel dire che due mamme non siano capaci di educare un bambino, anche se in forza della mia filosofia di diritto naturale non offrono la situazione migliore (ed anche se ritengo problematica la pratica dell'utero in affitto).
4. Il progetto identitario di cui parla il ministro Fontana porterà ad una delle guerre più feroci che l'umanità abbia mai visto perché si basa su concetti come Lepanto, che allora è stata certa una necessita, ma che oggi di fronte ad una comunità islamica di più di un miliardo di persone, è semplicemente un suicidio. Per il mio rapporto con l'Islam i miei maestri sono altri (cito solo il Padre Dall'Oglio che ha vissuto trent'anni in una comunità islamico e cristiana...).
Ci sarebbe ancora molto da dire, ma chi vuole comprendere comprenderà, anche solo con queste poche righe.
(1) Il giornalista Riccardo Cristiano, amico di Padre Dall'Oglio, esprime questa incomunicabilità: "Di tutta evidenza il problema prioritario dell’oggi è evangelizzare le culture, a partire da quelle cattolica e evangelicale. All’ecumenismo dell’odio si contrappone la pastorale teologica del vivere insieme. Ecco perchè tra persone alla Fontana e questo pontificato c’è solo incomunicabilità".
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