sabato 23 giugno 2018

Tra Saviano e Salvini, scelgo senza dubbi il primo!

Lipsia. Fermare il ministro degli interni italiano, eletto democraticamente con il 17 % dei voti, è per me una questione di coscienza, anche democratica. 

Antonio Polito, nel Corriere della Sera, ha ragione: Matteo Salvini si sta facendo molti nemici. Per ora funziona; bisogna vedere cosa succederà. Forse vincerà questa partita di Poker, forse la perderà. Io spero che la perda. Roberto Saviano nella pagina culturale della FAZ, il giornale del capitalismo liberale tedesco, attacca violentemente Salvini sulla questione della scorta, sulla questione della mafia, sulla questione dei migranti e dice non voler dialogare con lui (invece rimane in dialogo con le persone che hanno votato Lega e che sono scioccate da ciò che sta facendo Salvini in questi giorni (chiusura dei porti, vaccini, scorta...). Gli da del mafioso e dice che i suoi nemici sono tutti coloro che sono deboli. E che lui è orgoglioso di stare con i deboli. Saviano ci tiene a precisare che non è Gesù e che non porgerà l'altra guancia e il suo argomentare non è "cristiano" - come non lo è la sua polemica contro l'obiezione di coscienza, se me l' hanno riferito bene - eppure la mia simpatia va a lui. 

L'articolo di Saviano finisce così: "Prendiamo al ministro degli interni, a questo uomo senza scrupoli e cinico, la possibilità di dare ad altri (in modo concreto) armi nella mano. Chi ora tace, si fa per sempre colpevole".Saviano ha ragione: Salvini minaccia, come la mafia minaccia. Questa è anche la risposta a Gianni Aversano nella controversia di ieri notte nei "Contadini di Peguy": la differenza tra il Papa e Salvini è questa: Il Papa non minaccia, ma ama. Salvini minaccia. Il fatto che il Papa riconosca il "momento di verità" della Lega (bisogna essere prudenti nell'accoglienza dei migranti) non dice nulla su questa differenza colossale. Il Papa annuncia Gesù, anche se ovviamente non può che tenere conto dei limiti dell'uomo stesso. Gratia perficit naturam, non tollit.

Con grande fatica, dice la Faz con ragione, l'Eu è stata capace di sopportare la crisi in Grecia (quello che si dice in Italia di questa crisi è secondo me molto unilaterale), perché Grecia ed Europa hanno collaborato insieme. La coalizione della sinistra radicale in Grecia, se pur populista, si è rivelata molto pragmatica. Vediamo cosa succederà ora con la crisi dei migranti, che sta seppellendo la grande coalizione in Germania. Se ad AngelaMerkel non riuscirà la quadratura del cerchio, temo che ci troveremo di fronte a quella crisi che l'Eu non saprà più risolvere. Cosa accadrà? Vedremo.

Certo non sarà l'Europa in cui ho voluto vivere e dare forma alla mia vita! E alla vita della mia famiglia e dei miei allievi.

Per questo motivo nel #savianononsitocca c'è in gioco non solo la vita del giornalista italiano - cosa questa già di per sé sufficiente; da quanto ho 18 anni mi sono sempre impegnato pubblicamente per difendere la persona contro le esigenze dello stato (penso alla mia difesa nel liceo dell'autenticità delle lettere di Aldo Moro), figuriamoci contro le esigenze di un uomo senza scrupoli e cinico come Matteo Salvini.

Ma come dicevo, non si tratta solo di salvare Saviano, ma il nostro convivere democratico e cristiano!

PS Conosco la mitologia del #SostieneSaviano, simile a quella del #SostienePereira, ma si tratta di una buona mitologia al servizio della persona e del vivere democratico.







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