giovedì 1 febbraio 2018

Sul disastroso spettacolo di un Movimento in rete - in dialogo con #PetrusFaber

Sul disastroso spettacolo di un Movimento in rete - in dialogo con #PetrusFaber

Mi si può certo accusare di occuparmi troppo di CL, ma questo Movimento è la mia casa ed uno si occupa della sua casa, cerca di averne cura.

Fino alle elezioni il Movimento (non nella pagina ufficiale che si trova ad un livello stratosferico a volte, anche se ricolma di testimonianze molto belle) nei confronti dei pensieri e dei sentimenti che girano in rete) mostrerà in modo particolare ciò che gli sta a cuore: cioè la politica. Cristo è secondario!

Nel 2010 uscì un libro in cui si criticava in modo molto pesante questa politica (1). Che cosa ha da dire il ciellino in rete su questo? Il tempo del dialogo è finito; in vero, in tante teste, non è mai cominciato. Credo che più di una persona avrebbe tante informazioni su CL in politica da farci vergognare per secoli. Su questo a volte ci scontra in modo sensato, tante volte no, perché è come nel vedere due sordi che si gettano parole l'uno contro l'altro.

Poi ci sono i ciellini che ti ricordano che il capo supremo tutte queste cose le sa e che le ha già dette o che ci sono responsabili per questo e noi non possiamo fare nulla per quanto riguarda la guida di CL. A questo rispondo con quella "categoricità della coscienza" di cui ha parlato ieri un amico. Io e la mia coscienza siamo in rete ed io devo fare questa testimonianza che ritengo necessaria per quel motto di san Giovanni: solo la verità vi farà liberi.

Nel concerto delle voci ci sono poi gli amici pii che ti dicono che devi accettare come correzione fraterna degli insulti di persone insulse. Cerco con Etty di non farmi venire l'odio o la rabbia se penso a questo tipo di consigli, ma mi è lecito chiedere di fronte a così poco "°discernimento degli spiriti": chi ha educato questo popolo, a che cosa?

Nella meditazione di questa mattina ho incontrato una frase del Memoriale di Petrus Faber che mi ha aiutato molto per discernere quali dialoghi devono essere fatti e quali no in rete:

"Se qualcuno ti chiede spiegazione di qualcosa e non ti può edificare e tu non puoi edificarlo perché forse non può o non vuole, allora non accettare questo dialogo, ma evitalo e scansalo, come un serpente o uno scorpione. Non rispondere alle sue domende, perché se hai risposto bene, non verrà ugualmente edificato, se hai risposto male non puoi aspettarti da lui nessun insegnamento o correzione del tuo sapere".

Mi si potrá obbiettare che il beato Faber parla di fede e di eretici. Proprio questo è il punto. In tutte queste discussioni di politica la prima cosa che si vede e che Cristo non centra nulla. Che persone che dovrebbero vedere Cristo come criterio ultimo non lo fanno per nulla e che vi è un'eresia, - anzi è l'unica davvero grave - quella che si spaccia per sapere ortodosso, che sta minando il dono della fede. E questo il mio problema. Se non fosse in gioco questo non parteciperai a dibattiti politici che posso seguire solo in rete e da mille chilometri di distanza.

Chiedo al Signore che non entri nel mio cuore l'odio o il desiderio di "possedere" il pensiero di qualcuno ma solamente un po' di "sbalordimento, misto a paura, e puro interesse nei confronti dell'umanità" e così chiedermi: Mio Dio, ragazzi, che cosa vi è mai capitato nella vita a spingervi a pensare tali ignominie? Da vendere la fede per un po' di denaro e un posto di potere? Spero che non arrivate mai a fare le azioni che sono la conseguenza logica del vostro pensare in forza di "collettivo egoismo", "razzismo", etc. (cfr. mutatis mutandis Etty Hillesum , 15.3.41)

(1) Vorrei dire per inciso che non ho particolare simpatia per questo libro per la sua unilateralità ed anche perché è datato; per esempio la CDO viene ora guidata da anni da un tedesco, che certamente per formazione e onestà non vorrebbe e non vuole guidare una organizzazione simil mafiosa.

Dialogo in Fb:

Cristina Ghezzi Lo spettacolo desolante, ai limiti dello sconforto, che si vede in rete dice di una tensione tutta umana -e tutta impaurita- ad appropriarsi di Cristo come se Cristo fosse una bandiera- o un randello- da agitare accanitamente dinanzi al mondo " che mal vive". Dice dunque di una deformazione tutta ideologica del cristianesimo. Deformazione che ha una storia , un progetto purtroppo messo a punto da una parte della Chiesa e che è stato fatto proprio dai cosiddetti " atei devoti". Lo spirito impaurito e difensivo di una parte della Chiesa, saldatosi con le tendenze altrettanto difensive di certi opinion leaders - quelli che, per inciso, predicano ogni giorno a gran voce la crociata dell'occidente cristiano contro Islam e relativismo- ha plasmato le coscienze ed è dilagato anche in una parte del movimento di CL. Don Giussani non è mai stato un uomo impaurito dal mondo , ma sempre, positivamente " dentro" il mondo perchè certo che Cristo- con la sua morte e resurrezione- avesse già salvato il mondo. Noi questa certezza l'abbiamo drammaticamente persa, nonostante ci accaniamo devotamente a ripetere le frasi di don Giussani e a proclamarcene discepoli e figli. E' troppo grande lo scandalo di Cristo - così come ci ha investito tramite don Giussani - e troppo forte la tentazione di ridurlo a nostra misura, nella convinzione- magari non sempre espressa, ma che emerge dal cuore delle nostre giornate - che Lui non basti e che sia quindi necessario affannarci- anche politicamente, magari occupando spazi e cedendo a vergognosi compromessi- per mettere a posto noi, con le nostre patetiche forze, " ciò che non va nel mondo".
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Alessandro Ciulli La Paura sembra esser l'arma segreta ed (oggi) efficacissima del nemico. Solo con l'ingenua baldanza di chi realmente confida nell'onnipotenza (ed onnipresenza) di Xto se ne può uscire (meglio VIVERE).
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Roberto Graziotto Certo, Alessandro! Ma Cosa significa "vivere" - cosa significa per me come filosofo?
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Roberto Graziotto Cara Cristina, grazie per la tua precisa analisi, che presuppone una conoscenza precisa di ciò che si dice in rete. Credo che con gli "atei devoti" (in un certo senso è bello dialogare anche con atei) è entrato uno spirito guerriero nel tessuto della Chiesa che ha portato a confondere la "spada" di Cristo con la "spada" dell'occidente. Proprio come hai detto tu. Il tutto corrisponde, come abbiamo capito Bruno Brunelli ed io in modo particolare studiando Steve Bannon, ad un piano mondiale di raccogliere le forze di destra. Insomma i cattolici tradizionalisti, alcuni sapendo, alcuni in modi ingenuo, sono caduti in una rete che a sostituto la rete di cui si parla in Gv 21. La prima è un progetto di "teologia politica", la seconda è la rete della santità. Grazie per il dialogo.

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