Sul disastroso spettacolo di un Movimento in rete - in dialogo con #PetrusFaber
Mi si può certo accusare di occuparmi troppo di CL, ma questo Movimento è la mia casa ed uno si occupa della sua casa, cerca di averne cura.
Fino alle elezioni il Movimento (non nella pagina ufficiale che si trova ad un livello stratosferico a volte, anche se ricolma di testimonianze molto belle) nei confronti dei pensieri e dei sentimenti che girano in rete) mostrerà in modo particolare ciò che gli sta a cuore: cioè la politica. Cristo è secondario!
Nel 2010 uscì un libro in cui si criticava in modo molto pesante questa politica (1). Che cosa ha da dire il ciellino in rete su questo? Il tempo del dialogo è finito; in vero, in tante teste, non è mai cominciato. Credo che più di una persona avrebbe tante informazioni su CL in politica da farci vergognare per secoli. Su questo a volte ci scontra in modo sensato, tante volte no, perché è come nel vedere due sordi che si gettano parole l'uno contro l'altro.
Poi ci sono i ciellini che ti ricordano che il capo supremo tutte queste cose le sa e che le ha già dette o che ci sono responsabili per questo e noi non possiamo fare nulla per quanto riguarda la guida di CL. A questo rispondo con quella "categoricità della coscienza" di cui ha parlato ieri un amico. Io e la mia coscienza siamo in rete ed io devo fare questa testimonianza che ritengo necessaria per quel motto di san Giovanni: solo la verità vi farà liberi.
Nel concerto delle voci ci sono poi gli amici pii che ti dicono che devi accettare come correzione fraterna degli insulti di persone insulse. Cerco con Etty di non farmi venire l'odio o la rabbia se penso a questo tipo di consigli, ma mi è lecito chiedere di fronte a così poco "°discernimento degli spiriti": chi ha educato questo popolo, a che cosa?
Nella meditazione di questa mattina ho incontrato una frase del Memoriale di Petrus Faber che mi ha aiutato molto per discernere quali dialoghi devono essere fatti e quali no in rete:
"Se qualcuno ti chiede spiegazione di qualcosa e non ti può edificare e tu non puoi edificarlo perché forse non può o non vuole, allora non accettare questo dialogo, ma evitalo e scansalo, come un serpente o uno scorpione. Non rispondere alle sue domende, perché se hai risposto bene, non verrà ugualmente edificato, se hai risposto male non puoi aspettarti da lui nessun insegnamento o correzione del tuo sapere".
Mi si potrá obbiettare che il beato Faber parla di fede e di eretici. Proprio questo è il punto. In tutte queste discussioni di politica la prima cosa che si vede e che Cristo non centra nulla. Che persone che dovrebbero vedere Cristo come criterio ultimo non lo fanno per nulla e che vi è un'eresia, - anzi è l'unica davvero grave - quella che si spaccia per sapere ortodosso, che sta minando il dono della fede. E questo il mio problema. Se non fosse in gioco questo non parteciperai a dibattiti politici che posso seguire solo in rete e da mille chilometri di distanza.
Chiedo al Signore che non entri nel mio cuore l'odio o il desiderio di "possedere" il pensiero di qualcuno ma solamente un po' di "sbalordimento, misto a paura, e puro interesse nei confronti dell'umanità" e così chiedermi: Mio Dio, ragazzi, che cosa vi è mai capitato nella vita a spingervi a pensare tali ignominie? Da vendere la fede per un po' di denaro e un posto di potere? Spero che non arrivate mai a fare le azioni che sono la conseguenza logica del vostro pensare in forza di "collettivo egoismo", "razzismo", etc. (cfr. mutatis mutandis Etty Hillesum , 15.3.41)
(1) Vorrei dire per inciso che non ho particolare simpatia per questo libro per la sua unilateralità ed anche perché è datato; per esempio la CDO viene ora guidata da anni da un tedesco, che certamente per formazione e onestà non vorrebbe e non vuole guidare una organizzazione simil mafiosa.
Dialogo in Fb:
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